Tragedia in Cadore, l’automobilista arrestata è sotto choc. L’avvocato di Angelika Hutter: “È sconvolta, non ricorda nulla”

La 31enne tedesca si sarebbe chiusa nel silenzio. È accusata di omicidio colposo plurimo. “Abbiamo paura che resti impunita”, dice Luigi Antoniello, padre e nonno delle vittime. Senza le aggravanti di alcol e droga, la famiglia teme che possa essere scarcerata. “Se è una girovaga, dove andremo noi a rintracciarla?”. L’ipotesi dell’investimento volontario

Tragedia in Cadore, la scena dell'incidente e l'investitrice - Angelika Hutter - in uno scatto diffuso da Ansa e proveniente da Linkedin

Tragedia in Cadore, la scena dell'incidente e l'investitrice - Angelika Hutter - in uno scatto diffuso da Ansa e proveniente da Linkedin

Belluno, 8 luglio 2023 – “Non si ricorda di nulla, ha rimosso tuttoAngelika Hutter, l’automobilista tedesca fermata con l’accusa di omicidio stradale plurimo subito dopo la tragedia di Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese. Un’intera famiglia è stata falciata dalla sua Audi, che ha ucciso sul colpo il padre Marco Antoniello, 48 anni, il figlio di 2 anni Mattia e la suocera, la 65enne Mariagrazia Zuin.

La 31enne sarebbe sotto choc, almeno stando alle parole dell’avvocato che le è stato assegnato d’ufficio, Giuseppe Triolo. Dopo un lungo colloquio durato tre ore, il legale sembra non avere dubbi. “È sconvolta per quello che è successo – ha detto il legale dopo avere incontrato la donna, come riportato da ‘Il Gazzettino’ – sta combattendo una battaglia con se stessa. È proprio la faccia del dolore. Non si vuole neanche fare aiutare. È in forte difficoltà”.

Il racconto dell’incidente: il rumore simile a un missile, poi il silenzio agghiacciante

L’avvocato: “È rinchiusa nel suo mondo”

La donna, originaria di Deggendorf, si trova nel carcere di Venezia. E, a quanto pare, la violenza dell’urto con la famiglia travolta dalla sua auto nel centro del paesino nel cuore delle Dolomiti sarebbe stata così devastante da averla fatta piombare in uno stato di choc. Difficile stabilire un contatto con la donna tedesca: nemmeno attraverso l’aiuto di un interprete messo a disposizione dal Consolato, l’avvocato sarebbe riuscito a parlare con la sua assistita. “Non sa nulla di quello che è successo, è sconvolta e rinchiusa nel suo mondo”, ha aggiunto Triolo. Dal Consolato tedesco hanno chiesto di poter fornire un supporto psicologico, ma al momento la 31enne è chiusa nel silenzio.

Il padre della vittima: “Potrebbe allontanarsi dall’Italia”

Angelika Hutter è risultata negativa all’esame tossicologico e al test dell’alcol. Due elementi che potrebbero alleggerire la sua situazione e, in assenza di aggravanti, il pm potrebbe decidere di scarcerarla. E la famiglia delle tre vittime trema. “Abbiamo paura che la donna al volante possa andare via impunita. Se è risultata negativa all’esame tossicologico e al test dell’alcol, e la rilasciano, potrebbe allontanarsi dall’Italia”, ha detto al Corriere Luigi Antoniello, il padre di Marco. Dalle informazioni emersi, sembra che la donna girasse per l’Europa a bordo dell’Audi A3 presa a noleggio, che le faceva anche da casa. A maggio era stata denunciata per “porto di oggetti atti ad offendere” dopo una dicusssione con un commesso nel centro commerciale di Bolzano.

Ipotesi investimento volontario 

Tra ricostruzioni e testimoni spunta l'ipotesi dell'investimento volontario, ovvero che la Hutter abbia deliberatamente voluto investire le persone, in preda alla rabbia. Secondo un testimone, la donna è stata vista litigare con una persona, poi era salita sull'Audi A3 nera ripartendo a forte velocità. 

Automobilista senza fissa dimora?

La famiglia delle vittime teme “il rischio che non venga fatta giustizia”. E questo perché, in assenza dell’aggravante dell’alcol, potrebbe scattare l’uscita dal carcere fino al processo. Ma certezze sulla dimora della donna potrebbero non essercene. “Abbiamo paura”, confessa Luigi Antoniello. “Si dice in paese – ha detto – che in macchina la conducente avesse coperte, abiti e tutto il necessario per viaggiare e stare via. Se è una girovaga, dove andremo noi a rintracciarla?”.

Mamma straziata dal dolore

“Non si può lasciare un attimo, ha bisogno di supporto psicologico continuo” Elena Potente, la mamma sopravvissuta alla tragedia. Quel giorno, era il pomeriggio del 6 luglio, camminava contenta con la sua famiglia nella località scelta per le vacanze quando la sua vita è cambiata. In un attimo, ha visto strapparsi via un pezzo di famiglia. “Ha perso i suoi tre punti di riferimento: l’unico figlio avuto da poco, il marito e sua madre. Ha una voragine sotto ai piedi”, ricorda il suocero.