GIANMARCO MINOSSI
Cronaca

Ancona 2025-26: Rivoluzione in corso tra dubbi e incertezze della tifoseria

La nuova Ancona affronta una stagione incerta con cambi di allenatori e direttore sportivo, tra perplessità e sfide economiche.

Da sinistra, il presidente Polci con Manciola

Da sinistra, il presidente Polci con Manciola

La nuova Ancona che sta nascendo non sta trovando l‘appoggio e il consenso della tifoseria, questo è un dato di fatto: l‘annata 2025-26 comincia sotto i peggiori auspici, con una rivoluzione che lascia più dubbi che certezze. Via Vincenzo Guerini e Massimo Gadda, dentro Gaetano Iossa e Agenore Maurizi, scelte che hanno riscontrato grande perplessità in tutto il popolo biancorosso.

Nel comunicato emanato dalla società pochi giorni fa, nel quale si dava sostanzialmente il benservito alle due bandiere dell‘Ancona, veniva spiegato che questo avvicendamento arriva in funzione di una precisa volontà della dirigenza, quella di puntare a disputare un campionato da protagonista.

A tal proposito, nelle ultime ore è emerso un retroscena a riguardo: anche il Chieti avrebbe provato in extremis a mettere sotto contratto Maurizi ma il tecnico, già in parola con Polci & co., ha preferito sposare il progetto biancorosso. Le mosse di rafforzamento dell‘organico passeranno però dalla nomina del direttore sportivo: il primo nome sulla lista è quello di Roberto Canapa, nell‘ultima stagione ad Asti e con un recente passato al Savona e al Derthona.

Va precisato che al momento si tratta di semplici colloqui preliminari e non c‘è una vera e propria trattiva in corso. Un tassello imprescindibile per poter cominciare la campagna di rafforzamento, tenuto conto che le altre protagoniste del girone lo stanno già facendo: basta guardare al Teramo, dove l‘ex ds biancorosso Francesco Micciola ha cominciato a puntellare l‘organico con un innesto di qualità come Marcello Sereni, protagonista di quella che fu l‘Ancona Matelica nel 2021-22 e che ora ha messo nel mirino un altro ex dorico come Mirco Petrella, nell‘organico dell‘Ancona 2022-23.

Insomma, mentre le altre stanno cominciando a imbastire i rispettivi organici, l‘Ancona è ancora un cantiere aperto e per giunta in alto mare. Ovviamente le priorità sono altre: entro il 30 giugno andranno infatti sanate tutte le pendenze, dalla prima squadra al settore giovanile, senza dimenticare i fornitori (per un cifra che si aggira sui 192mila euro), per poi completare il tutto con l‘iscrizione alla Serie D versando i mancanti 55mila euro.

Un contributo in tal senso potrebbe arrivare dall‘imprenditore Alessandro Di Paolo, atteso in città la prossima settimana (non è ancora dato sapere quando) per un incontro con Polci e soci forse alla presenza del sindaco, che vuole avere chiaro il quadro della situazione. L’unica certezza dal fronte societario, è che lunedì Polci avrà un colloquio telematico con la Top Five, l’agenzia francese del ramo Co.Mo Group specializzata in ambito sportivo.

Dopo voci confermate e qualche smentita di facciata, è giunto il momento di fare chiarezza una volta per tutte. In questi giorni la società ha fatto sapere a più riprese che tutti i passaggi verranno ultimati a breve, ma la vera domanda è un‘altra: qualora tutto dovesse andare a buon fine, questa dirigenza avrà intenzione di continuare con il loro progetto incurante delle feroci contestazioni della tifoseria (che da tempo invoca a gran voce il ritiro dei marchi, ndr) o aprirà a nuovi ingressi?

Oggi non è ancora dato saperlo, ma una risposta dovrà esser data in tempi brevi. Nessuno, dopo il dramma vissuto l‘anno scorso di questi tempi, pensava di doversi trovare nuovamente in una situazione altrettanto nebulosa e di totale incertezza. Non resta che attendere i prossimi sviluppi, ma l‘orizzonte, ad oggi, è più nebuloso che chiaro.

Gianmarco Minossi