Cnh, pioggia di domande per uscire col gruzzolo

L’accordo con i sindacati parla di 127 esuberi, in 150 hanno chiesto di andarsene con la buonuscita. Si scenderebbe sotto quota 800

Cnh, pioggia di domande per uscire col gruzzolo

Cnh, pioggia di domande per uscire col gruzzolo

Ancona, 14 aprile 2024 – Cnh industrial, l’accordo siglato il mese scorso con i sindacati parlava di 127 esuberi, ma dai lavoratori dai 40 anni in su sono arrivate una pioggia di domande per uscire con la buonuscita. Hanno superato quota 150 i lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di uscire con il gruzzolo, ma ci si fermerà a 127 come stabilito nel patto azienda sindacati la prima settimana di turno. A pesare oltre alla corposa buonuscita forse l’incertezza data dal mercato e dalla crisi internazionale. Attualmente sono 914 i dipendenti dello stabilimento jesino che produce i trattori, quello del settore metalmeccanico con più maestranze della provincia. Con le uscite entro l’estate si scenderebbe sotto gli 800 lavoratori. Un bel taglio di forza lavoro.

L’accordo è stato il frutto di una trattativa e di un confronto durato quasi 12 ore, confronto che prevede anche il ricorso alla cassa straordinaria di solidarietà (una 70ina di giornate all’anno). Le assemblee con i lavoratori, sono culminate con un lungo applauso ai rappresentanti sindacali Fim, Cisl, Uilm e Aqcf (associazione quadri e Capi Fiat) che hanno portato avanti il tavolo della trattativa spingendosi fino a minacciare lo sciopero nel caso in cui l’azienda non avesse retroceduto sull’intenzione di ridurre da due a uno i turni di lavoro. Tra i dipendenti si respirava il sollievo di aver scongiurato il rischio di molti più esuberi e soprattutto non volontari nel caso di decisione per il turno unico. Secondo l’accordo operai ma anche impiegati over 40 che avrebbero deciso di non opporsi ai licenziamenti entro il 31 maggio (con uscita a giugno) avrebbero ricevuto un incentivo cosiddetto ‘speed up’ di 22.500 euro più 26 mensilità.

Un bel gruzzolo che scende alle sole 26 mensilità per chi decide di uscire da giugno. I dipendenti vicini (dai 12 ai 48 mesi) alla pensione sarebbero tra i 50 e i 60 i dipendenti cui sommare gli altri più giovani che hanno trovato o stanno trovando nuova occupazione o vogliono provare ad avviare un’attività. Era previsto anche un secondo step che avrebbe potuto ridurre gli esuberi facendo rientrare a Jesi dalla Turchia delle lavorazioni oltre all’avvio del lavoro su nuovi trattori. Ad oggi le previsioni parlano di nuovi cali produttivi. Nel 2023 si è scesi da 17.400 a 12.300 trattori prodotti e per l’anno in corso si parla di un calo produttivo dal 5 al 15 per cento. Ma resta l’impegno di riportare lavoro dalla Turchia per mantenere ben saldo lo storico stabilimento jesino.