MARINA VERDENELLI
Cronaca

Spariti 4 milioni di euro, truffò anche amici e parenti: condannata l’ex broker infedele

L’osimana Prisca Carletti dovrà scontare quattro anni e cominciare a liquidare le sue vittime. Tra loro, circa una trentina, c’è pure un sacerdote: avevano investito i risparmi di una vita

E' arrivata la condanna per la ex broker Prisca Carletti, 49 anni di Osimo (Ancona)

E' arrivata la condanna per la ex broker Prisca Carletti, 49 anni di Osimo (Ancona)

Osimo (Ancona), 26 marzo 2025 – Trenta risparmiatori truffati, tra loro anche un prete, amici stretti e persino parenti, è arrivata la condanna per la ex broker Prisca Carletti, 49 anni, osimana.

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Il giudice Alberto Pallucchini oggi ha inflitto una pena a 4 anni, che potrebbe scontare ai domiciliari quando la sentenza diventerà definitiva, e 10mila euro di multa oltre a diverse quote di provvisionale per liquidare da subito le vittime del raggiro che si sono costituite parte civile. La richiesta sulla forma detentiva sostitutiva è stata fatta dalla difesa dell’imputata, gli avvocati Dino Latini e Cristina Angeloni, dopo la lettura del verdetto.

Per questa decisione però è stata fissata un’udienza al 3 giugno. Nel processo si procedeva con il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena pari ad un terzo della condanna. L’imputata, come in tutte le altre udienze, non è venuta in tribunale. Stando alle denunce che l’hanno portata a giudizio avrebbe utilizzato il denaro che i clienti le davano in mano, i risparmi di una vita, inscenando presunti investimenti che non hanno prodotto mai un euro a chi si era fidato di lei. I primi esposti sono arrivati alla guardia di finanza nel 2018 e nel 2023 la Procura aveva chiuso le indagini chiedendo il rinvio a giudizio per la ex broker. La pubblica accusa aveva chiesto per l’osimana, radiata dall’albo dei consulenti finanziari, una condanna a sei anni. I reati contestati sono abusivismo finanziario, auto-riciclaggio e truffa aggravata. Inizialmente la difesa di Carletti aveva avanzato la richiesta di patteggiare e risarcire le vittime del 6% delle somme denunciate e perse ma sarebbe stato un risarcimento di 240mila euro complessivo su quasi 4 milioni di euro che invece, contesta l’accusa, avrebbe distratto alla sua clientela a cui avrebbe promesso guadagni sicuri.

L’indagine della guardia di finanza, coordinata dal pubblico ministero Rosario Lioniello e dall’aggiunto Valentina D’Agostino, con l’attenta analisi della moltitudine di dati informatici e documentazione cartacea sequestrati e scandagliati dalle fiamme gialle, aveva portato alla luce l’utilizzo dello schema “Ponzi” per cui ad investitori iniziali vengono promessi cospicui guadagni che vengono garantiti dalle somme versate da nuovi ignari clienti della promotrice finanziaria fino a quando però lo schema collassa e si palesa la truffa perché i soldi non ci sono più. I 4 milioni di euro spariti sarebbero confluiti su decine di conti correnti dell’imputata, di società riconducibili a lei stessa e su “wallet”, portafogli elettronici creati su particolari piattaforme di network marketing. Le motivazioni della sentenza usciranno tra 90 giorni poi l’imputata potrà ricorrere in appello.