
L’ingresso dell’ospedale regionale di Torrette: situazione ad alta tensione
Pesaro, 26 novembre 2023 – I bene informati parlano di una recentissima riunione tra l’azienda e i capi dipartimento dai toni molto accesi, per usare un eufemismo. Del resto la situazione nel grosso dei reparti è allarmante a causa della fuga degli infermieri, le piante organiche in disfacimento, la riduzione costante dei posti letto e dunque la diretta conseguenza del taglio dell’attività chirurgica e il drammatico allungamento delle liste d’attesa. Una serie di ingredienti negativi per formare una ricetta esplosiva su come impoverire la sanità pubblica, nel caso di Torrette la sanità d’eccellenza. Meno di un mese fa Agenas – l’Agenzia sanitaria nazionale – ha decretato per la seconda volta di fila l’azienda ospedaliera di Ancona come miglior ospedale pubblico d’Italia in riferimento agli anni 2021 e 2022. Difficile che ci possa essere una terza nomina di fila l’anno prossimo a causa della politica sanitaria complessiva: "La Regione non ha più il controllo della situazione su Torrette – attacca uno dei primari dell’ospedale anconetano che ovviamente vuole restare anonimo – Torrette primo ospedale pubblico d’Italia? A me sembra che la sostanza dica altro, col personale medico e soprattutto infermieristico che se ne va altrove, o negli ospedali del territorio dove si lavora meglio e senza stress oppure nel privato-convenzionato dove si guadagna di più. Lavoro a Torrette da anni e mai mi ero trovato davanti a una situazione del genere, tra l’altro in continuo peggioramento. La politica e le istituzioni facciano qualcosa, subito, altrimenti di questo passo l’ospedale rischia di chiudere".
Partiamo dalle notizie fresche. Due giorni fa la direzione medica, a firma del dirigente Leonardo Incicchitti, ha inviato a tutte le unità operative questa disposizione di servizio: "Al fine di far fronte al sovraffollamento del pronto soccorso e all’indisponibilità di posti letto medici destinati a ricoveri urgenti, si rende necessario, in via temporanea e in accordo con la direzione sanitaria, sospendere con decorrenza immediata e fino a nuove disposizioni i ricoveri programmati in area medica". In pratica il 30% dei ricoveri complessivi dell’ospedale, con i reparti più delicati, dalla medicina d’urgenza alla clinica medica e così via. Garantite solo le urgenze, per gli altri si vedrà. Questo perché, tanto per cambiare, il pronto soccorso di Torrette resta costantemente in apnea, gravato di nuovo dall’invasione di casi Covid anche con quadri clinici gravi a causa delle polmoniti bilaterali che non sono scomparse come qualcuno ancora crede. L’altro giorno in pronto soccorso erano ben 10 i casi Covid, in parte tenuti in box isolati, altri ricoverati in malattie infettive. E poi il problema dei posti letto tagliati in tutta l’area chirurgica, con particolare veemenza nei confronti dell’area ortopedica che in poche settimane passerà da 60 a 40 posti letto. Non se la passano meglio la chirurgia plastica e ricostruttiva, clinica di dermatologia, senologia, endocrinologia, otorino, clinica urologica. E poi il danno più evidente, ossia l’intera area chirurgica e il blocco operatorio: "Dopo l’estate alcune sale operatorie non sono mai tornate a pieno regime a causa della costante carenza di infermieri, e non solo, che se vanno altrove dove possono essere stabilizzati" spiega un chirurgo in servizio a Torrette.