ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Al capezzale del centro storico: "Largo alle attività artigianali"

L’assessore Plumari: "Hanno più clienti di certe tipologie commerciali. Agevoleremo i cambi di destinazione"

L’assessore Lorenzo Plumari (Pd)

L’assessore Lorenzo Plumari (Pd)

Al capezzale del commercio di prossimità che si sta squagliando in centro storico (e anche in periferia). Le associazioni di categoria chiedono un piano Marshall, un’azione straordinaria mai vista prima di interventi e incentivi alla rete distributiva languente nell’interesse di tutta la città, non solo dei negozi.

Assessore allo sviluppo economico Lorenzo Plumari (Pd), come può configurarsi questo intervento straordinario, prima che scappino tutti i buoi?

"Premesso che con le associazioni di categoria ci raccordiamo nel team ’In Cesena’, di mai visto prima d’ora c’è già il fatto che Cesena proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) ha ottenuto il riconoscimento di hub urbano da parte della Regione Emilia Romagna per attuare la rigenerazione del centro storico, di piazza Anna Magnani e delle Vigne".

Tradotto per il grande pubblico?

"Che potremo partecipare ai bandi per attingere fondi dedicati agli interventi di rigenerazione. Non è poco, dovremo essere bravi ad elaborarli".

C’è chi sostiene che servono più parcheggi, a quello del Sacro Cuore. Lei che ne pensa?

"L’offerta della sosta è variegata e inoltre abbiamo installato in vari parcheggi cartelli con la segnaletica sulla disponibilità di posti e la distanza dal centro storico a piedi e in bus. Si tratta di un intervento fondamentale per far conoscere i parcheggi".

La fila dei negozi vuoti a due passi dal Comune è una sconfitta anche della città?

"La crisi del commercio nei centri storici non riguarda solo Cesena, ma è un fenomeno diffuso in tutto il Paese. Noi stiamo cercando di mettere in campo possibili soluzioni".

Ce ne elenca qualcuna?

"Grandi eventi anche di richiamo nazionale, nei giorni scorsi abbiamo lanciato Agorà Festival, la realizzazione del nuovo parcheggio Guidazzi a ridosso del centro storico. Dell’hub abbiamo già parlato, un grande riconoscimento. Il problema è un altro, non l’amministrazione comunale".

Qual è secondo lei il problema?

"Il grande assente è il governo nazionale, che non ha in serbo alcuna strategia contro lo spopolamento dei centri storici".

Ma la crisi c’è. Come può affrontarla in loco l’ente locale?

"Stiamo continuando a focalizzarci soltanto sul danno, oggettivo e innegabile, arrecato dal commercio online ai centri storici. Forse occorrerebbe però considerare anche se ha ancora senso continuare a puntare unicamente su un’offerta per la quale c’è sempre meno domanda mentre, al contrario, molte tipologie di attività artigianali come barbieri, calzolai, sarti e, più in generale servizi alla persona non avrebbero difficoltà a lavorare e avrebbero subito clienti".

Sì, ma Cna e Confartiaginato lamentano difficoltà eccessive nei cambi di destinazione d’uso. Il Comune non può intervenire per semplificare le operazioni?

"Con il Pug il Comune ha tolto gli oneri per i cambi di destinazione d’uso per il passaggio da attività commerciale ad artigianale. Quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. Lo snellimento del procedimento, invece, non dipende da noi, ma da regole regionali che a loro volta soggiacciono a norme nazionali".

Il centro è in questo momento adeguatamente accessibile?

"Tutto è perfettibile, ma a me pare proprio di sì".