Cold case Cesena, la madre di Cristina Golinucci: “L’assassino è tra noi: non ha rimorsi?”

Le reazioni della mamma della ragazza scomparsa nel ‘92 agli sviluppi dell’indagine che punta ora su una persona dell’ambiente parrocchiale

Cesena, 4 febbraio 2023 – Marisa Degli Angeli, madre di Cristina Golinucci, aspetta. Aspetta che il telefono squilli o che il campanello suoni. Aspetta che qualcuno le dica la verità su cosa è accaduto a sua figlia, della quale si sono perse le tracce il primo settembre del 1992. Marisa Degli Angeli aspetta da oltre trent’anni. Forse però ora l’attesa sta per terminare.

Mamma Marisa, come sta vivendo questi giorni, con la nuova riapertura del caso di Cristina e le novità che riguardano Chiara Bolognesi, la 18enne trovata senza vita nel fiume Savio poco dopo la scomparsa di sua figlia?

"La terribile storia di Chiara venne archiviata come suicidio. Un suicidio è una pietra che quando cade addosso a una famiglia è impossibile da rimuovere. Lo so bene, perché in quel modo nel 2010 persi mio fratello. Ero al convento dei Cappuccini ad assistere alle ricerche di Cristina col geoaradar, quando me lo dissero. Mi sorresse la nostra avvocata Carlotta Mattei, che mi è sempre stata vicinissima. Così come l’associazione Penelope, il suo presidente Nicodemo Gentile e l’avvocata Barbara Iannuccelli, che si sta battendo volontariamente e con grande impegno. Adesso però per la famiglia di Chiara le cose potrebbero cambiare, potrebbe emergere una sorte ben diversa. Auguro loro con tutto il cuore che almeno quella pietra possa essere rimossa".

Non siete mai stati in contatto.

"Scelsero di non farlo, ma io ora voglio riprovarci. In questi giorni tenterò almeno una telefonata".

Le nuove indagini stanno cambiando completamente le prospettive anche per Cristina.

"E’ una situazione che non mi sarei mai aspettata. Avevo le mie certezze, ora è tutto diverso. Su Boke, l’uomo che ho sempre ritenuto coinvolto nella scomparsa di mia figlia, sapevo tutto. Di questo nuovo sospettato non so niente. Ma non riesco a smettere di pensare a una cosa".

Quale?

"Conosceva Cristina, probabilmente lo ho incontrato chissà quante volte. Come ho fatto a non riuscire a farmi largo nella sua coscienza e a non convincerlo a parlare? Si sta portando nel cuore un peso enorme da oltre trent’anni. Trent’anni sono tantissimi, più di quelli che hanno vissuto Cristina e Chiara. Poi sono arrivata a darmi la risposta. E la risposta, l’unica possibile, non è affatto bella".

Cosa pensa?

"Che un uomo che si è macchiato di crimini del genere la coscienza non ce l’ha".

Cosa chiede ora alla giustizia? "Quello che ho sempre chiesto. La verità su Cristina e la possibilità di poter piangere sul suo corpo".

In pubblico difficilmente piange.

"Non posso permettermelo. Devo essere forte, per parlare, per lanciare appelli".

Lontano dai riflettori?

"Prego e parlo con Dio. Intorno a me sono morte tantissime persone, compreso mio marito, che ogni volta che tornavamo a casa senza risposte era sempre più afflitto. Non è riuscito a convivere con questo dolore. Resto io e chiedo a Dio perché. Perché non viene a prendermi per raccontarmi finalmente la verità su quello che è successo alla mia Cristina?".