Colori regioni oggi: Rt Italia fermo a 1,16. Sardegna e Molise in zona arancione

Addio al sogno 'bianco' dell'isola di Solinas, che subisce una doppia bocciatura. Il Molise passa da rosso ad arancione, mentre viene prorogata la zona rossa della Campania. Emilia Romagna, Marche e Veneto assieme alla gran parte delle Regioni restano nel regime di massima restrizione. Salgono a 13 le regioni con un tasso di occupazione delle terapie intensive oltre la soglia critica. Peggiora anche il dato dell'incidenza nazionale. Indici Rt: tutti i dati per regione

Colori regioni: oggi si cambia, ma solo verso la zona rossa

Colori regioni: oggi si cambia, ma solo verso la zona rossa

Bologna, 19 marzo 2021 - Doppio salto per la Sardegna che vede infrangersi il sogno di regione bianca: nell'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, infatti, passa direttamente in zona arancione, senza passare dal giallo. Confermata la zona rossa per la Campania, la cua ordinanza era in scadenza. Unica promozione della settimana è quella del Molise che da rosso passa in arancione.Sono queste le decisioni prese dopo il monitoraggio di oggi di Cts e Iss: le ordinanze hanno vigore da lunedì 22 marzo.

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L'Italia, dunque, resta quasi tutta rossa: per vedere qualche cambiamento bisosgnerà attendere la prossima settimana. Già oggi, numeri da arancione anche per Lazio (Rt a 1,09) e Lombardia (1,16), che però - essendo entrati in zona rossa la settimana scorsa - dovranno aspettare almeno fino al 26 per la promozione. La Puglia valuta la 'zona rossa rafforzata' per spingere anche il settore privato a utilizzare più massicciamente lo smart working. 

Tutto questo, sempre che i numeri non pegiorino ancora: sì perché il picco della terza ondata deve ancora arrivare: è previsto entro fine mese, in questa settimana si sono state registrate 1.710 vittime e 24.935 contagiati nelle ultime 24 ore, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 249.

Il monitoraggio Italia

Se l'indice di contagio Rt in Italia resta invariato (ma sempre molto alto) a 1,16, peggiora invece il dato dell'incidenza, che supera la soglia di 250 casi settimanali per 100.000, la soglia, per intenderci sopra alla quale nelle regioni scatta la Didattica a distanza obbligatoria. Nel periodo 12-18 marzo 2021 è risultata di 264 per 100.000 abitanti controi 225 della scorsa settimana. "Con un'incidenza così alta, frenare campagna vaccini è rischioso", sottoliena il direttore Generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza che ha definito "un sollievo" il via libera ad Astrazeneca.

I ricoveri: il tasso di occupazione nelle terapie intensive è complessivamente in forte aumento e sopra la soglia critica. Ha raggiunto infatti il 36%, dal 31% della settimana precedente. E divetano così 13, da 11 che erano, le regioni sopra la soglia critica del 30%.

Preoccupa anche il tasso di occupazione in aree mediche che è arrivato alla soglia critica (40%)d con un forte aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 22.393 (ato del 9 marzo) a 26.098 (dato 16 marzo).

Il tracciamento in difficoltà. I casi sono talmenti tanti che il 'contact tracing' è in affanno: non si riescono, quindi, a fermare i nuovi positivi prima che compaiano i sintomi e soprattutto prima che possano infettare a loro volta. "Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (54.964 vs 50.256 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è 28,2%. Invece, il 37,2% dei casi è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi. Infine, il 20,5% attraverso attività di screening e per il 14,1% dei casi non era disponibile tale informazione", è scritto nel monitoraggio.

Le Regioni a rischio alto

Sono dieci, come la scorsa settimana, le regioni che l'Iss considera 'ad alto rischio': Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria.

Le Regioni a rischio moderato

Dieci le regioni a rischio moderato: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, province autonoma di Bolzano e Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Di queste, 7 sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, la provincia autonome di Trento e l'Umbria. Nessuna regione è considerata a rischio basso.

L'indice Rt per regione

I dati fanno riferimento al 17 marzo relativi alla settimana dall'8 al 14 marzo. I dati dell'Rt puntuale sono calcolati al 3 marzo 2021. I tre valori più alti sono quelli della Campania con 1.65, seguita dalla Valle D'Aosta e Friuli Venezia Giulia entrambe a 1.42. Sono 16 le regioni con un Rt superiore all'1. Ecco tutti i dati nel dettaglio:

Abruzzo 0.95 Basilicata 1.25 Calabria 1.36 Campania 1.65 Emilia-Romagna 1.18 Friuli Venezia Giulia 1.42 Lazio 1.09 Liguria 1.06 Lombardia 1.16 Marche 1.19 Molise 0.89 Piemonte 1.33 Provincia di Bolzano 0.59 Provincia di Trento 0.91 Puglia 1.24 Sardegna 1.08 Sicilia 1.05 Toscana 1.09 Umbria 0.93 Valle d'Aosta 1.42 Veneto 1.25 

In zona rossa fino a quando?

Emilia Romagna, Marche, Veneto assieme a Lombardia, Lazio, Campania, Friuli, Piemonte, Molise, Puglia e la provincia di Trento sono in zona rossa da lunedì scorso, 15 marzo. E ci resteranno almeno fino al 29 (con la decisione sul cambiamento che potrebbe arrivare venerdì 26). 

Guardando solo gli indici Rt, c'è però un miglioramento per l'Emilia Romagna che la settimana scosa era a 1,34 oggi è a 1,18 e (anche se lieve) per il Veneto che era a 1,28 ed è a 1,25. Le Marche invece sono peggiorate: erano a 1,08 e sono passate a 1,19. 

Resta però che Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Lombardia, Campania, Trento, Puglia, Valle D'Aosta e Veneto vengono accreditate in zona rossa fino a dopo Pasqua.

Zona arancione

Da lunedì 22, dunque, in zona arancione ci saranno Valle d'Asta, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. 

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Zona gialla per ora deserta

Nessuna regione è né sarà in zona gialla.

Zona bianca: Sardegna addio

Prima e unica regione a rientrare nel novero delle virtuose con meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, la Sardegna ha visto oggi infrangersi il sogno di isola felice. A nulla è valsa l'ordinanza del presidente Christian Solinas per fermare la 'transumanza' pasquale dei proprietari delle seconde case. Il presidente ha vietato lo sbarco a chi non è residente sull'isola, con le solo eccezioni per chi è già stato vaccinato o chi ha appena avuto responso negativo dal tampone.Sulla stessa linea di principio si sono mosse anche Campania, Alto Adige, Valle d’Aosta. E anche Zaia lo sta valutando per il Veneto. Ma il provvedimento non è bastato e da lunedì 22 marzo si troverà in zona arancione. 

La stretta di Pasqua

In questo panorama, c'è un'altra certezza: sabato 3, domenica 4 che è il giorno di Pasqua e il 5 che è Lunedì dell'Angelo, tutta Italia sarà in zona rossa (qui le regole). Il 6 aprile scade poi il Decreto Draghi e si aprirà quindi una nuova trattativa con le Regioni, ma sempre sulla base dei monitoraggi settimanali che indicano il trend della pandemia.

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