REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Il futuro dei Cau dell’Emilia-Romagna spiegato dal Governatore de Pascale: quali confermati e quali da trasformare

Il presidente: “Tre tipi di servizio, tante innovazioni continueranno ad esistere mentre riorganizzeremo ciò che è necessario. Centrali le case di comunità e le aggregazioni funzionali territoriali”

Il futuro dei Cau dell’Emilia-Romagna spiegato dal Governatore de Pascale: quali confermati e quali da trasformare

Bologna, 17 gennaio 2025 –  Il presidente della Regione, Michele de Pascale, interviene nel dibattito sulla gestione dei Centri di assistenza urgenza (Cau).

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Cau che sostituiscono pronto soccorso

“Come ho avuto modo di spiegare più volte - specifica de Pascale - sotto il nome Cau sono stati attivati tre tipi di servizi: quelli che hanno sostituito Punti di primo intervento o Pronto soccorso che avevano un elevato livello di inappropriatezza in quanto erogavano prestazioni di bassa complessità con personale medico specialista che deve invece essere utilizzato per le prestazioni di emergenza urgenza. Questa tipologia è indiscutibilmente quella che ha funzionato meglio e ha evitato di chiudere punti di erogazione del servizio. Sono questi i Cau che confermiamo con maggiore convinzione e che hanno dato sistematicamente i risultati migliori”.

Michele de Pascale, Governatore dell'Emilia-Romagna: i suo intervento chiarisce il futuro dei Centri assistenza urgenza (Cau)
Michele de Pascale, Governatore dell'Emilia-Romagna: i suo intervento chiarisce il futuro dei Centri assistenza urgenza (Cau)

Cau vicini al pronto soccorso

Il secondo tipo di Cau introdotto è quello in prossimità dei Pronto Soccorso DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione) di primo e secondo livello degli ospedali provinciali o distrettuali, con l’obiettivo di sgravarli dei codici bianchi e verdi. “Su questa tipologia - aggiunge il presidente dell’Emilia-Romagna - il bilancio non è univoco in tutta la regione. In alcuni casi hanno ridotto significativamente gli accessi al Pronto soccorso e la loro funzione è stata ben compresa dai cittadini, in altri non abbiamo registrato analogo effetto e dobbiamo quindi migliorare la risposta”.

Cau nuovi

Infine, alcuni Cau sono stati introdotti in luoghi dove precedentemente non c'erano né Punti di primo intervento, né Pronto soccorso. “In questo caso - chiude de Pascale - per noi il modello da seguire è quello delle Case di comunità e delle Aggregazioni funzionali territoriali dei medici di Medicina generale, per ricondurre tutto a una gestione univoca nelle cure primarie”. 

Il miglioramento dei Cau

“E’ cultura politica di questa terra evitare di osservare i problemi senza fare nulla e la Regione ha sperimentato risposte innovative che, come tali, devono essere sempre oggetto di verifica e miglioramento. Premesso questo, abbiamo tutti a cuore il nostro servizio sanitario, pubblico e universalistico, quindi bene la discussione anche sui Cau, in un’ottica di miglioramento complessivo. – afferma il Governatore –. Tante innovazioni introdotte, che hanno portato buoni risultati e dopo il Covid hanno evitato di chiudere punti di erogazione dei servizi, saranno confermate, mentre riorganizzeremo ciò che è necessario facendo tesoro degli esempi più virtuosi della regione. Centrali saranno le Case di comunità e le Aggregazioni funzionali territoriali, per una gestione univoca delle cure primarie e con la massima valorizzazione dei medici di Medicina generale”.