ANNA MARCHETTI
Cronaca

L’Adriatic sound festival chiude e rilancia: "Area da sfruttare. Vorrei portarci Pezzali"

Il sindaco pensa al futuro dopo la prima edizione del raduno di musica elettronica allo scalo: "In 7.200 la prima sera, sugli 8mila la seconda"

Il sindaco pensa al futuro dopo la prima edizione del raduno di musica elettronica allo scalo: "In 7.200 la prima sera, sugli 8mila la seconda"

Il sindaco pensa al futuro dopo la prima edizione del raduno di musica elettronica allo scalo: "In 7.200 la prima sera, sugli 8mila la seconda"

di Anna Marchetti"L’aeroporto si è rivelato un’area eventi dalle potenzialità enormi". Così il sindaco Luca Serfilippi sul futuro utilizzo dei 66mila metri quadrati che hanno ospitato Adriatic Sound Festival, (30mila di parcheggio e 33 mila di eventi) e che nel prossimo futuro potrebbero accogliere concerti di cantautori e gruppi nazionali e internazionali. E un’idea già balena nella mente del primo cittadino: "Mi piacerebbe portare a Fano Max Pezzali". E’ questo il primo grande risultato del festival di musica house e techno che venerdi ha registrato 7300 persone e che ieri, intorno alle 19 aveva raggiunto quota 7.700, con la previsione di arrivare a circa 8mila.

Un evento che anche dal punto di vista tecnico è stato un successo. "Con la piena soddisfazione dei dj – racconta Marco Marchesi, manager musicale che vive e lavora a New York, e, tra le altre cose, organizza i concerti di Bocelli –: luci, audio e video hanno funzionato alla perfezione". Immersi all’interno di scenografie spettacolari, 28 i dj di fama internazionale che si sono esibiti nei due palchi realizzati per la musica house (The Temple) e per la techno (The Hangar). "Fano è una città che non conoscevo – commenta la progettista Zarya Vrabcheva che per lo studio londinese Stufish ha disegnato ‘The Temple’ il palco rotante ispirato all’Arco d’Augusto – è stata una esperienza bellissima partecipare ad un festival partito da zero, spero che negli anni cresca e diventi sempre più grande".

Chi ha l’esperienza per valutare il successo o meno di un evento come quello di Fano è sicuramente Marchesi: "Non so quale sia il numero dei biglietti venduti – dice –, ma dal punto di vista visivo la gente c’era, soprattutto da quando è iniziata a calare la sera. Non dimentichiamoci che lo spazio a disposizione è enorme e siamo alla prima edizione di un festival musicale in una città come Fano dove non si è mai organizzato un evento di questo livello". Poi Marchesi fa alcuni esempi di festival musicali che hanno conquistato il pubblico anno dopo anno: "A Tomorrowland in Belgio l’esordio è stato con 1.500 persone, oggi sono 200mila a week-end, lo stesso vale per il festival di Cohacella in California o per altri che si svolgono in Olanda. E comunque al termine della serata di venerdì (la chiusura era fissata alle 2.30) nessuno se ne voleva andare, abbiamo dovuto gentilmente invitare il pubblico ad uscire".

Il caldo non ha certo favorito l’afflusso nelle prime ore del pomeriggio riservate ai dj locali che, due per palco, si sono esibiti un’ora ciascuno. "Abbiamo verificato – fa notare Marchesi – che venerdì ci sono stati 7-8 gradi in più rispetto alla media stagionale degli anni precedenti". Ascoltato l’appello degli organizzatori (gli americani Robert e Luca Lewis e il partner locale Nicolò Baldelli) e dell’amministrazione comunale a lasciare a casa le auto per servirsi dei bus navetta: i più utilizzati sono stati quelli in partenza dalla stazione ferroviaria di Pesaro e dal Lido e dalla stazione ferroviaria di Fano. Tanti fanesi si sono spostati in bici o in scooter. Via Mattei è rimasta aperta con il doppio senso di marcia e lungo una parte del percorso sono stati previsti spartitraffico a protezione dei ciclisti. Enorme e ben organizzato lo spazio per il parcheggio.