
La Fermana attende l'omologa del debito per avviare la cessione societaria con investitori italo-maltesi.
Continua ad essere una fase di sostanziale stallo, almeno comunicativo, per la Fermana che attende le evoluzioni della situazione a livello di omologa per poi fare lo scatto decisivo verso la cessione societaria. Ma le due cose hanno dimensioni differenti. Per quello che riguarda l’omologa della richiesta di ristrutturazione del debito non si attendono colpi di scena in tal senso ma solo i tempi tecnici necessari al giudice per fare in modo che il procedimento venga definitamente accettato. Da quel momento ci saranno ulteriori 60 giorni per fare i pagamenti in soluzione unica per un ammontare sostanziale di circa 800mila euro. Poi ci sarà la parte che è stata possibile rateizzare in dieci anni che prevede circa 70mila euro all’anno. In questo c’è anche la garanzia da parte del comune di Fermo che ha destinato la cifra destinata per la gestione dell’impianto sportivo a garanzia di questa parte. L’attesa dunque è sapere da quando sarà possibile iniziare la fase due dunque dopo l’ok del tribunale sul quale c’è sempre stata, in ogni momento, dalla società gialloblù la massima fiducia. A quel punto sarà anche possibile capire se prenderà l’accelerata decisiva la trattativa con il gruppo internazionale rappresentato da Francesco Pileri. Tante le interlocuzioni, gli incontri a distanza e in presenza, che hanno permesso sicuramente agli investitori di avere in mano tutti i dati necessari sull’attuale situazione della Fermana.
In tal senso tutte le note che sono state emesse dopo i relativi incontri hanno sempre palesato ottimismo, confermato i passi avanti verso la fase conclusiva della trattativa con ultimi dettagli da sistemare prima del fatidico si. Un matrimonio che si basa su un accordo che prevede per gli imprenditori italo-maltesi la maggioranza con il 55% delle quote, il restante 45% delle quote alla famiglia Simoni che attualmente detiene l’intero pacchetto. Proprietà attuale che sta dunque lavorando sulla chiusura tecnica della stagione partendo dagli emolumenti ai calciatori che mancano (sono quattro le mensilità attese) e altre questioni secondarie.
Chiaramente situazione attenzionata direttamente anche da parte degli investitori che vorrebbero prendere una società quanto più libera da pendenze con il passato e poter dunque pianificare con tranquillità il futuro. Questo, ma non solo, il nodo che tende al momento a tenere imbrigliata una situazione che a Fermo sperano possa invece accelerare da un momento all’altro.
Roberto Cruciani