
La carabiniera Emily Vegliante
Il legale dei familiari di Emily Vegliante, la carabiniera di 22 anni morta nel 2023 in un incidente a Cento, ha tentato ieri, per la seconda volta, di costituirsi parte civile nel processo che vede come imputato un 49enne centese, accusato di omicidio stradale e lesioni personali gravi. Il giudice, come la prima volta, non ha accettato la costituzione parte civile perché depositata in ritardo. A questo punto, la famiglia non parteciperà al processo penale e non avrà diritto a risarcimenti.
Per quanto riguarda, invece, il collega 38enne – assistito dal legale Denis Lovison – che era in auto con la Vegliante, ieri la sua posizione è stata stralciata dal processo, dal momento che tramite l’assicurazione ha ottenuto un risarcimento di quasi 400mila euro.
Il processo era iniziato quando il gup Danilo Russo aveva rinviato a giudizio il 49enne centese, che alla guida della Peugeot 3008, andò a schiantarsi frontalmente contro la Fiat Punto su cui viaggiava come passeggera Emily Vegliante, la carabiniera di 22 anni, uccidendola. La militare, originaria di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, era in forze alla stazione di San Giovanni in Persiceto, e si trovava in auto con un collega di 38 anni che era al volante e rimase gravemente ferito.
Lo schianto avvenne l’11 maggio 2023 nei pressi dell’incrocio tra via Modena e via di Renazzo, a Cento. Il 49enne, come detto, deve rispondere di omicidio stradale e lesioni personali gravi. Stando a una ricostruzione dei fatti avanzata dalla Procura di Ferrara, infatti, la Peugeot 3008 stava percorrendo la Sp66 con provenienza San Giovanni in Persiceto e direzione Renazzo-Ferrara quando, con imprudenza e imperizia, l’uomo avrebbe invaso la corsia di marcia opposta con una velocità di 90 km/h, superando quindi di 20 km/h il limite di velocità dei 70 km/h previsto per quel tratto di strada, andando a sbattere contro la Fiat Punto. Su quest’ultima, che proveniva nel senso opposto ed era regolarmente posizionata nella sua semicarreggiata, stavano viaggiando i due carabinieri fuori servizio. L’impatto fu devastante.
All’epoca dell’incidente, il sindacato dei carabinieri spese parole toccanti per la ragazza: "Oltre ad essere una giovane carabiniera animata dai profondi valori militari e civili, Emily era anche una mamma amorevole – scriveva il sindacato autonomo carabinieri –. Sarai sempre presente nei ricordi dei tuoi fratelli d’armi e di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti".
Matteo Radogna