MARIO BOVENZI
Cronaca

San Domenico, pronti sei milioni: "Chiesa, ecco il piano di rinascita"

Prima il sisma poi nel 2018 il crollo del tetto, la prefettura: "Dalla facciata al campanile, fondi regionali e Pnrr"

Prima il sisma poi nel 2018 il crollo del tetto, la prefettura: "Dalla facciata al campanile, fondi regionali e Pnrr"

Prima il sisma poi nel 2018 il crollo del tetto, la prefettura: "Dalla facciata al campanile, fondi regionali e Pnrr"

C’era il tribunale dell’inquisizione, correva l’anno 1747. E una leggenda narra che il demonio lasciò impressa la sua impronta – impronta di capra – nella pietra del portale laterale. Perché qui – è sempre voce popolare – furono condannati alcuni suoi protetti. Leggenda o realtà, il diavolo deve averci veramente messo il becco. La chiesa di San Domenico, in piazza Sacrati 10, è stata la più danneggiata di Ferrara. A causa delle forti scosse del terremoto – il sisma dell’Emilia, era il 2012 – e a causa del davastante crollo del 3 maggio 2018. Si sbriciolò il tetto, non ci furono feriti, la città ancora una volta sotto choc. Uno squarcio di trenta metri. Danni per trecentomila euro, che vanno a sommarsi ai 2,7 milioni, quelli subiti dal sisma. Cifre di anni fa, superate, lievitate e di molto. Se questo non è il diavolo. Dal 2012 è inagibile. Una transenna davanti, l’erba che cresce. San Domenico, imponente. "Il nostro chiesone", dice con affetto chi abita da quelle parti. In un’estate soffocante, a ridosso di ferragosto, non si ferma la macchina per la ricostruzione, per poter vedere un giorno quella porta riaprirsi. A spiegare quello che bolle in pentola Rosanna Gamerra, viceprefetto vicario. Ha assunto l’incarico che era ricoperto dalla dottoressa Francesca Montesi, andata in pensione. Gamerra segue il capitolo San Domenico, su disposizione del prefetto Massimo Marchesiello.

Un’opera molto complessa "Il danno è stato ingente, è ingente. La chiesa fa parte del patrimonio Fec, Fondo edifici di culto, un ente gestito dal ministero dell’Interno. Questo patrimonio è composto principalmente da beni culturali, artistici e naturalistici, tra cui circa 866 chiese di interesse storico-artistico distribuite in tutta Italia, aree archeologiche e museali" Il ministero dell’Interno, siete voi "Già, una partita che seguiamo direttamente, con grande attenzione" I soldi per questa chiesa ci sono? "Sì, sono stati attivati due filoni" Quali? "Uno regionale, che prevede uno stanziamento di due milioni. Per la precisione, un milione e 800mila euro. Questo capitolo è dedicato in modo particolare alle navate. Stiamo parlando di un lavoro di consolidamento, rifacimento, restauro. Un piano che interessa tutto l’edificio" L’altro filone? "E’ quello appositamente decicato a San Domenico grazie ai fondi del Pnrr. E qui lo stanziamento si suddivide in alcune branche" Quante? "La prima è dedicata al restauro della facciata e del campanile. Sul piatto c’è un altro milione e 800mila euro" A che punto siete? "Si procede ad una verifica di fattibilità tecnica ed economia, in pratica si valutano i costi in relazione al progetto" L’altro stanziamento? "Si aggira sui 100mila euro, per la messa in sicurezza delle opere. Qui si sono fatti alcuni passi avanti, il progetto è stato affidato ad una società ingegneristica" L’ultimo, non per importanza "No, certo. Riguarda la cappella Canani. È situata all’interno della basilica e contiene il monumento funebre del medico anatomista Gian Battista Canani. La cappella è di stile gotico, un capolavoro. Qui l’investimento è di un milione e 600mila euro. Anche qui siamo alle verifiche per la fattibilità tecnica ed economica" C’è poi un altro capitolo, diciamo così, di questi giorni "Sì, l’erba davanti alla chiesa. E’ inagibile, quindi dobbiamo riuscire a far lavorare gli operai in sicurezza per tagliarla. Ormai stiamo per intervenire".