Forlì, 27 giugno 2022 - Mentre ancora si cerca sull'Appennino forlivese la testa di Franco Severi, il cui corpo decapitato è stato trovato mercoledì sera in un dirupo, parla la sorella dell'agricoltore 55enne barbaramente ucciso. E usa parole dure: "Cronaca di una morte annunciata, nessuno ci ha ascoltato", ha scritto in un post su Facebook la sorella Anna.
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Sul delitto proseguono le indagini di Procura e carabinieri, ma quasi nulla filtra dal riserbo degli investigatori. È probabile, però, che le frasi della sorella abbiano attirato le attenzioni di chi indaga e che la donna sia stata chiamata a motivarle. Ci sono poi alcuni elementi dai quali si può dedurre che gli inquirenti stiano seguendo piste precise o quantomeno che ne vengano escluse alcune.
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E' stato ucciso lontano da casa
Ad esempio sembra ormai assodato che l'uccisione di Severi non sia avvenuta né in casa, né nei paraggi della stessa, ma sia avvenuta molto lontano dal luogo del ritrovamento, con il corpo poi trasportato con un furgone o un'auto. Anche perché, in questi giorni, non si sono visti nella zona i cani molecolari per rintracciare la testa mancante e neppure altri sistemi di ricerca.
Severi è stato avvelenato?
Al centro dell'attenzione degli investigatori ci sono i fratelli della vittima, l'amico che ha trovato il corpo e altri conoscenti. Si indaga anche sulle cause della morte: gli esami tossicologici diranno se Franco Severi sia stato avvelenato, poi si proverà a capire se sia stato colpito in altro modo, forse proprio alla testa, che potrebbe non essere stata fatta trovare proprio con lo scopo di non lasciare tracce.
Il rebus della decapitazione
Un'altra spiegazione della decapitazione potrebbe essere quella di un messaggio intimidatorio: anche per questo si stanno approfondendo tutti i legami e le frequentazioni di Severi. Secondo la criminologa Roberta Bruzzone l'uomo conosceva bene il suo assassino