Fatima Boulgoute morta schiacciata dal silos con i due fratellini a Forlì: chi era

“Alunna diligente e dolce”. Il cordoglio dell’istituto Alberghiero di Forlimpopoli, frequentato dalla 18enne e dei compagni di Ousama. "Percorso per elaborare il lutto"

Fatima Boulgoute, 18 anni e l’allevamento di Bertinoro

Fatima Boulgoute, 18 anni e l’allevamento di Bertinoro

Forlimpopoli (Forlì Cesena), 9 aprile 2023 – “Diligente, dolce, gentile e determinata". Spende commosse parole di elogio Mariella Pieri, dirigente scolastica dell’istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Forlimpopoli per ricordare la 18enne Fatima Boulgoute, sua studentessa scomparsa.

La terribile tragedia che ieri ha spezzato le giovanissime vite dei tre fratelli marocchini ha scosso un’altra comunità – oltre a Bertinoro, teatro dell’accaduto, e a Meldola, cittadina dove vive la famiglia – ovvero quella artusiana, dove la più grande delle vittime, alla guida dell’auto, frequentava l’ultimo anno delle superiori.

Fatima, infatti, frequentava la classe 5ª B dell’indirizzo accoglienza turistica. Dolore e sconcerto sono i sentimenti espressi nel messaggio di cordoglio da Mariella Pieri, dirigente scolastica dell’istituto forlimpopolese. La ragazza "in Italia da soli tre anni – ricorda la preside –, parlava fluentemente la nostra lingua, alunna diligente, impegnata ed inserita in tutte la attività della scuola, sempre molto disponibile a partecipare agli eventi organizzati dall’Istituto, tra cui cene e open day, facendosi notare perché particolarmente dolce e gentile, ma allo stesso tempo molto determinata. Come comunità scolastica – conclude – desidero esprimere tutta la nostra vicinanza, mentre ci stringiamo intorno alla famiglia e ai compagni di classe che accompagneremo per sostenerli in questo momento così difficile".

Stesso pensiero arriva dai genitori dei compagni di scuola di Ousama, il fratellino 13enne, che frequentava la scuola media Dante Alighieri presso l’istituto comprensivo di Meldola.

"I ragazzini sono davvero sconvolti – racconta un genitore – anche perché è un fatto improvviso, con il quale non è facile venire a patti, soprattutto in un’età così delicata. Ora cercheranno insieme di elaborare il lutto, magari con l’aiuto di un percorso specifico che potremo concordare insieme agli insegnanti". Oviamente lo stesso vale per i compagni e amici, ancora più piccoli, di Marva, la più giovane delle vittime, di soli 9 anni, che era ancora iscritta alle elementari nello stesso istituto comprensivo del fratello.

Infine si pone un’altra delicata questione, ovvero quella del sostegno alla famiglia dei tre ragazzi, che in questo momento sta vivendo un lutto indescrivibile. Il padre Aziz, al momento della tragedia, si trovava in Marocco per assistere i genitori malati (ma è già rientrato in Italia). La madre, in quelle ore cruciali, era quindi sola con l’unica figlia superstite, nata un anno dopo Fatima.

"In questi giorni ci stiamo molto confrontando tra noi – dice il genitore di un compagno di classe di Ousama –. L’idea è quella di organizzare una raccolta fondi che possa aiutare la madre e il padre delle vittime nella gestione di questo momento difficilissimo, anche perché ci è giunta voce che ci sia l’intenzione di riportare le salme in Marocco: un’operazione costosissima. In queste ore cercheremo di capire come muoverci nel migliore dei modi".

"Ousama – continua il genitore – era un ragazzino molto integrato, che aveva fatto facilmente amicizia a scuola e penso che lo stesso valesse anche per la sorellina più piccola. I suoi genitori non parlavano ancora molto bene l’italiano, perciò a volte veniva alle udienze al loro posto una delle figlie più grandi".