MAURIZIO BURNACCI
Cronaca

Incubo porte chiuse: "In città mai violenza: non si scelga la via più facile"

Galeotti, potrebbe esserci una sorta di latente volontà di disimpegno, da parte dei vertici ministeriali delle forze dell’ordine, verso l’attuazione...

Galeotti, potrebbe esserci una sorta di latente volontà di disimpegno, da parte dei vertici ministeriali delle forze dell’ordine, verso l’attuazione...

Galeotti, potrebbe esserci una sorta di latente volontà di disimpegno, da parte dei vertici ministeriali delle forze dell’ordine, verso l’attuazione...

Galeotti, potrebbe esserci una sorta di latente volontà di disimpegno, da parte dei vertici ministeriali delle forze dell’ordine, verso l’attuazione della sicurezza pubblica negli eventi sportivi, magari considerati troppo pericolosi e quindi anche eccessivamente dispendiosi sia per il personale impiegato (e sappiamo quanto pesi la carenza di organico) sia per gli eccessivi rischi da correre?

"Sono sbalordito da questa domanda. Ma comunque le rispondo in modo categorico: no. Assolutamente no. È una cosa che non può essere neanche presa in considerazione. La nostra missione, istituzionale e morale, è la sicurezza di tutti i cittadini".

Ovviamente era una mera provocazione. Però sa in questo modo si risolverebbe il problema alla radice: se c’è un potenziale pericolo, le partite si fanno a porte chiuse e basta.

"Va bene la provocazione, ma non c’è e non ci sarà mai la volontà di bloccare tutto per evitare guai a prescindere. Sarebbe un fallimento per tutti. Quanto alla carenza d’organico, quella c’è, ma per la sicurezza pubblica si riescono sempre a trovare le soluzioni giuste".

Pallacanestro Forlì a Riccione è stata esclusa da un torneo per un potenziale rischio-scontri. C’è chi pensa a un accerchiamento contro Forlì...

"È necessario imporre regole dure per cambiare la cultura di certe frange violente, per dare la possibilità a tutti di godere di un evento sportivo. In Inghilterra, nel calcio, questo approccio ha funzionato. E ha funzionato anche in altri Paesi. Accerchiamento? No: è solo applicazione delle regole".

L’esecuzione di queste regole dure va a discapito del 99% dei tifosi, o no?

"Purtroppo sì. Ma dev’essere una situazione transitoria. E così sarà. Ne sono certo".

Quindi secondo lei i prossimi incontri della Pallacanestro Forlì considerati potenzialmente ’a rischio’ dovranno essere giocati a porte chiuse?

"Sono certo che le valutazioni verranno vagliate col solito acume e la consueta professionalità sia dall’Osservatorio Nazionale sia dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza".

Per gli eventi di Rimini del maggio scorso sono stati emessi 40 Daspo. Che senso avrebbe chiudere le porte del palazzetto quando gioca Forlì se c’è già stata una pena certa rispetto al reato accaduto? Non c’è il rischio di innescare una catena di decisioni a tavolino?

"Mi creda, le decisioni degli organi preposti saranno fatte nell’interesse di tutti e su fatti concreti. L’Osservatorio lavora su una vasta rete informativa capillare estremamente efficace. Poi il Comitato, ovvero il Prefetto, prende la decisione ufficiale. Per le partite a rischio bisogna valutare anche, e forse soprattutto, i precedenti, per evitare agguati di rivalsa da parte degli ultras".

L’Osservatorio non ha mai sbagliato nelle sue decisioni, magari per eccessiva cautela?

"Forse in alcuni casi in effetti sì. Ma poi s’è subito corretto".

Il presidente della Lega pallacanestro ha detto al nostro giornale che la Supercoppa, alla quale parteciperà Forlì per meriti sportivi, si giocherà coi tifosi. Lei che ne pensa?

"È l’auspicio di tutti".

Le prossime sfide con Rimini secondo lei saranno a porte porte chiuse?

"Non sono io a decidere".

Maurizio Burnacci