
Lea Rosso, 51 anni, era addetta alle pulizie all’ospedale
"La Lea si faceva voler bene da tutti: era solare, tranquilla, una bravissima persona, molto riservata". È con la voce rotta che Silvia Graziani, proprietaria del bar Silvia Caffè, ricorda Leandra Rosso, vittima dell’incidente mortale avvenuto ieri mattina proprio fuori dalle vetrate della sua attività, mentre, dopo il solito caffè consumato tra una chiacchiera e l’altra con le dipendenti del bar, stava attraversando la strada per prendere la macchina che l’avrebbe portata al suo impiego come addetta alle pulizie presso l’ospedale Morgagni-Pierantoni.
"Era molto abitudinaria: ogni mattina, alle 5.30, veniva qui per il caffè, la sigaretta e per confidarsi con me". E l’ultimo scambio tra le due risale appena a martedì mattina, quando Rosso ha rivelato all’amica di star passando un periodo particolarmente felice della sua vita: "Le avevano appena offerto un contratto fisso al lavoro, aveva ricevuto un grosso rimborso dal 730 e si era da poco rimessa con il suo fidanzato. Quella mattina mi ha detto: ‘Silvia, la ruota sta girando anche per me’". Gli ultimi anni, infatti, non erano stati dei migliori per Rosso: il padre era da poco deceduto, e lei, originaria di Savona, si era trovata sola a Cusercoli, con la mamma in Liguria e la sorella in Piemonte. A farle compagnia i due cani di grossa taglia, che per "la Lea" erano come figli, e che portava a passeggio tutti i giorni, facendosi riconoscere da tutti in paese.
"Non la conoscevo personalmente, ma era impossibile non notare i suoi amati cani", racconta Claudio Milandri, sindaco di Civitella. "È un’ingiustizia nella tragedia: non deve succedere che l’autista che investe per errore un pedone poi non si fermi immediatamente a prestare soccorso, è un gesto incommentabile, che lascia l’amaro in bocca". Via Andrea Costa è riconosciuta da tutti i cusercolesi come un pericolo per la viabilità pedonale, a causa dell’intenso traffico che ad ogni ora porta molti automobilisti a percorrere a tutta velocità lo stradone. "Per questo abbiamo recentemente ridipinto le strisce pedonali, ai cui lati abbiamo fatto installare dei sistemi automatici che si illuminano non appena un pedone imbocca il tratto, per renderne ancora più visibile il passaggio", conclude Milandri.
Ma Rosso, che risiedeva sulla via, ha usato le vecchie strisce pedonali, sbiadite e prive di allarme. Dettaglio, questo, confermato da Milena Mingozzi, proprietaria della tabaccheria al civico 84 di via Andrea Costa – a due passi, quindi, dal bar Silvia – e che stamattina è stata svegliata proprio dall’impatto dell’incidente. "Abito appena sopra il mio negozio, per cui ho sentito un forte botto: mi sono subito affacciata alla finestra del bagno, e ho visto la donna stesa a terra, già priva di sensi. Ho poi assistito anche al lungo tentativo dei medici per rianimarla, ed è stato molto duro per me: sono cose che si vedono nei film, in tv, ma a cui uno non pensa mai di dover assistere nella vita reale". Anche il ricordo che Mengozzi ha di Lea è solo positivo: "Era una persona buona e brava, davvero solare, che non creava mai problemi ed era molto discreta".