LEO TURRINI
Cronaca

Piero Ferrari e l’esclusione dalla F1 che brucia: “Papà e Gilles amavano Imola”

“Un giorno del 1981 partì da Maranello apposta per vedere Villeneuve che girava sul Santerno. I ricordi più belli? I trionfi di Tambay e Schumi. Ora serve fantasia, cercherò di dare una mano”

Piero Ferrari è molto legato a Imola. Il circuito porta i nomi di Enzo e Dino. A destra, Enzo Ferrari ai box di Imola insieme a Gilles Villeneuve nella primavera del 1981

Piero Ferrari è molto legato a Imola. Il circuito porta i nomi di Enzo e Dino. A destra, Enzo Ferrari ai box di Imola insieme a Gilles Villeneuve nella primavera del 1981

Imola, 12 giugno 2025 – “Naturalmente mi auguro che la pista dedicata a mio padre Enzo e a mio fratello Dino ritrovi presto il suo posto sulla mappa della Formula Uno…”.

Piero Ferrari è a Montreal: domenica assisterà dal vivo al Gran Premio del Canada ("Chissà che Leclerc e Hamilton non mi facciano una bella sorpresa!"). Lì ha appreso la notizia della assenza di Imola sul calendario 2026.

"Non sono sorpreso perché conosco le dinamiche che governano il cosiddetto Circo a quattro ruote – spiega –. Però questo non è un verdetto definitivo".

Ci sono margini per recuperare?

"Beh, da fuori trovo interessante l’idea di promuovere una rotazione tra i circuiti classici europei. Perché, vede, la globalizzazione è un fenomeno che ha ormai contagiato lo sport business, non solo l’automobilismo. Per fare un esempio, quando ero giovane io mica si correvano Gran Premi nelle terre del gas e del petrolio, oggi invece abbiamo il Gp del Bahrain, il Gp del Qatar, il Gp dell’Arabia Saudita, il Gp di Abu Dhabi…".

E così la piccola Imola finisce ai margini.

"Bisogna usare la fantasia per conciliare tradizione e modernità. Io sono convinto che Imola riavrà il suo posto, magari in forme nuove. Per quel poco che posso, cercherò di dare una mano".

Senta Piero, perché suo padre, il Drake, era così affezionato al tracciato imolese?

"Era amico delle persone che spinsero per la nascita dell’autodromo. Non dimentichi che sua mamma, Adalgisa, mia nonna, veniva dalla Romagna. E poi a papà piaceva la conformazione del circuito, che paragonò al mitico Nurburgring, la famosa pista tedesca".

Ma è vero che Enzo Ferrari non ha mai assistito di persona ad un Gp di F1 a Imola?

"È vero, papà sin dagli anni Sessanta le corse preferiva guardarle alla televisione. Ma ai box dell’impianto intitolato allora solo a mio fratello Dino è andato più volte, in occasioni di prove private, di test".

Celebre è rimasto il suo incontro imolese con Gilles Villeneuve.

"Sì, era il 1981, se non ricordo male era una bella giornata di primavera. Gilles girava a Imola e mio padre a Maranello ordinò all’autista di portarlo al Santerno. Ci sono alcune foto bellissime che testimoniano il feeling che esisteva tra lui e il driver canadese".

Lei invece Piero che ricordi ha del luogo?

"Ne scelgo due felici, perché da tifoso talvolta Imola ci ha fatto patire. Nel 1983 Patrick Tambay con la Rossa vinse il Gran Premio di San Marino con la macchina che aveva ereditato da Villeneuve, morto in un incidente a Zolder un anno prima. E poi mi piace citare il trionfo di Schumi nel 2006".

Quella resta l’ultima impresa Ferrari sulla pista di Enzo e Dino. Ce ne saranno mai altre?

"Spero e credo di sì".