MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Un anno dall’omicidio di Alice Neri, il fratello: “Voglio giustizia, non smetterò mai di combattere”

Matteo Marzoli è tornato nel luogo della tragedia per deporre un mazzo di rose rosa: “Oggi trovato il corpo di Giulia Cecchettin, un’altra ragazza morta. Cancellerei il 18 novembre dal calendario”

Modena, 18 novembre 2023 – A un anno esatto dal ritrovamento del corpo carbonizzato di Alice Neri, la giovane mamma 32enne rinvenuta nella sua macchina data alle fiamme nelle campagne di Concordia, il fratello Matteo Marzoli è tornato sul triste luogo per deporre un mazzo di rose rosa (le sue preferite), accanto a “quella sigaretta che mia sorella mi chiedeva sempre. Invoco giustizia per Alice, perché chi le ha fatto questo paghi, e per poterle finalmente dare almeno una degna sepoltura”.

Il fratello di Alice Neri (nel tondo) ha deposto un mazzo di rose rosa nel luogo in cui è stato ritrovato il corpo della sorella
Il fratello di Alice Neri (nel tondo) ha deposto un mazzo di rose rosa nel luogo in cui è stato ritrovato il corpo della sorella

“Per terra si possono ancora notare i resti dell’automobile - dice il fratello -. Parte del copertone posteriore, pistoni baule, un pezzo del radiatore. Dopo un anno ci sono ancora i resti in questo luogo maledetto. Il tempo si è fermato a un anno fa. Non mi sono quasi reso conto che sia passato un anno, provo le stesse sensazioni. Sono un uomo distrutto, anche se non lo do a vedere.  Sono un uomo che in un attimo ha perso 33 anni della sua vita e in anno probabilmente ne ha acquistati 15 o 20. Questo non significa che smetterò di combattere. Non smetterò mai finché la questione non sarà chiusa”. 

Proprio oggi, nel giorno dell’anniversario del dolore per la famiglia di Alice Neri, è stato rinvenuto il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, un caso che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso. “Se fosse possibile il 18 novembre lo cancellerei dal calendario – il commento di Marzoli -. E’ l’ennesima ragazza che perde la vita e credo che se la società non cambi, è inutile che continuiamo a stupirci ogni giorno di queste maledettissime notizie che sarebbe ora che finissero. Cosa dobbiamo fare: dobbiamo obbligare le donne a girare armate? – la provocazione del fratello -. Dobbiamo obbligare le donne a procurarsi armi perché non si sentono più sicure a mettere piede fuori di casa? Quella notte se mia sorella fosse stata armata, sarebbe ancora qui? Io legalizzerei i proiettili di gomma, non sono letali ma danno la possibilità di salvarsi la vita senza cagionare la perdita della vita altrui. Sarebbe sicuramente un deterrente". 

Poi il pensiero va all’udienza.

 “Sono molto fiducioso nel brillante lavoro svolto dalla procura, dal nucleo investigativo, e dei carabinieri – afferma il fratello di Alice -. I veri eroi sono loro. Chi difende Alice e la sua famiglia sono fra i migliori che si possono trovare non solo a livello lavorativo, ma come persone. Per Alice solo il meglio. E quando avremo la possibilità le daremo una degna sepoltura”. 

L’avvocato di Gaaloul chiede il giudizio immediato