Omicidio di Alice Neri, caccia a Ignoto 1

Lotta sugli indizi, gli amici del principale imputato:"La tanica d’olio con il dna di Gaaloul usata per una grigliata". Il marito: "Da chiarire anche di chi è il profilo genetico di Ignoto1"

Modena, 30 maggio 2023 – Chi è ‘Ignoto 1’, ovvero la persona il cui dna è ‘chiaro’ e che si presta a future comparazioni, trovato sulla spallina del reggiseno di Alice Neri, la giovane mamma uccisa lo scorso 18 novembre a Concordia?

C’è un nuovo, inquietante mistero dietro all’atroce delitto: infatti il dna di ‘Ignoto 1’ è stato isolato sulla spallina del reggiseno di Alice, repertata dai carabinieri nelle fasi immediatamente successive al rinvenimento dell’auto nelle campagne di Fossa. In realtà sono due i dna individuati dagli esperti, ma uno di questi apparterrebbe ad un carabiniere che ha svolto le indagini.

Mohamed Gaalou e Alice Neri, sullo sfondo i carabinieri sul luogo del delitto
Mohamed Gaalou e Alice Neri, sullo sfondo i carabinieri sul luogo del delitto

Il secondo, quello di Ignoto 1 appunto, è già stato sottoposto ad una prima comparazione, che escluderebbe la paternità dei tre indagati. Se da una parte, dunque, è scattata una battaglia tra periti e legali relativamente al dna trovato sul manico della tanica d’olio esausto e che sarebbe – presumibilmente – compatibile con quello del principale sospettato, Mohamed Gaaloul, dall’altra ci sarebbero ancora tanti punti interrogativi a cui trovare risposta.

Per quanto riguarda infatti il dna molto degradato (e non tracce dattiloscopiche, poichè non ne sono state trovate) individuato sul manico della tanica in questione, la genetista forense Marina Baldi, consulente di parte nominata dall’avvocato Ghini, (difensore di Gaaloul), ha sottolineato come tutto sia ancora in fase di valutazione mentre per l’avvocato della famiglia di Alice Neri il dna avrebbe un’altissima compatibilità".

Per quanto riguarda invece il dna sconosciuto, ora la difesa del marito della vittima, Nicholas Negrini chiederà che lo stesso venga analizzato al fine di individuarne la paternità e non tralasciare nessuna pista investigativa. "Il dna non appartiene agli attuali tre indagati – sottolinea la consulente di Negrini, la criminalista Katia Sartori – si tratta di un dna ‘buono’ che si presta a future comparazioni, essendosi già prestato ad altre che hanno escluso al momento gli attuali tre indagati.

Questa presenza c’è e chiederemo che venga attribuita la paternità a questo dna ad oggi sconosciuto. E’ indispensabile – conclude – chiedere ulteriori accertamenti perchè è impensabile procedere in questa vicenda senza chiarire questo aspetto. Troviamo un dna sulla spallina di un reggiseno trovato a undici metri dall’auto data alle fiamme e che verosimilmente ci restituisce un dato importante: che la vittima potrebbe essere stata aggredita e successivamente uccisa".

Tornando invece al ‘profilo’ rinvenuto in una piccola parte del manico della tanica che era sul luogo del delitto, dove sono stati individuati ‘marcatori’ che sono compresi anche nel profilo genetico di Gaaloul e che saranno valutati con un’analisi bio-statistica, emerge anche un altro aspetto da non sottovalutare. Sembra chiaro che quella tanica contenesse olio esausto, utilizzato pare per dare alle fiamme l’auto della vittima, pur essendoci anche in questo caso accertamenti ancora in corso.

Alcuni amici del tunisino però sarebbero in possesso di un video che ritrae lo straniero sul luogo del delitto nei primi giorni di novembre. In quel video, in cui Gaaloul ed alcuni amici sono impegnati a cucinare carne e a fare una grigliata, emergerebbe l’immagine proprio di quel fusto d’olio, lo stesso che sarebbe stato utilizzato appunto per appiccare il rogo.

La tanica in questione sarebbe stata utilizzata dai vari giovani presenti alla grigliata – tra cui il tunisino – come ‘seggiolino’. In sostanza, se il video fosse stato veramente girato qualche giorno prima del delitto e se si trattasse della stessa tanica, Gaaloul potrebbe già essere entrato ‘in contatto’ con l’oggetto in questione.

Per quanto riguarda gli accertamenti tecnici irripetibili in corso, il dna di Gaaloul è stato riscontrato anche su una sigaretta elettronica trovata sempre sul luogo del rogo; inoltre c’è il codice genetico di Alice Neri sul borsello di Mohamed, in particolare sulla bretella e nella parte interna.

E nel borsello sarebbero state trovate an che tracce di cocaina. Nei prossimi giorni i consulenti sono chiamati a depositare i primi risultati delle analisi.