
Francesco Pierini, 40 anni e tifoso dell'Urbania, colpito sull'occhio con un bastone delle bandiere: è successo a Montecchio
Pesaro e Urbino, 20 gennaio 2025 – Agguato ai tifosi dell’Urbania, ieri nel tardo pomeriggio, al termine della partita contro il K Sport, a Montecchio. Due tifosi sono stati colpiti con i bastoni (quelli delle bandiere) in pieno volto. Uno di loro è finito al Pronto Soccorso.
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Erano appena usciti dallo stadio di Montecchio, e stavano per salire a bordo del pullman che li riavrebbe riportati a casa insieme agli altri tifosi, ma nel parcheggio hanno trovato gli ultras del club avversario che si sono accaniti violentemente contro di loro. Un agguato che si è consumato davanti agli occhi di numerosi testimoni. Così lo racconta Francesco Pierini, 40 anni, una delle vittime: "Ero con un mio amico – racconta – lui è stato colpito con una sprangata in testa. Io ho cercato di aiutarlo e sono stato colpito all’occhio. Da quel momento non mi ricordo più niente".
Un trauma violentissimo, al quale sulle prime si è cercato di porre rimedio con degli impacchi di ghiaccio nello spogliatoio dell’impianto sportivo. Poi il 40enne è salito sul pullmann che l’ha accompagnato al Pronto soccorso di Urbino. Aveva un occhio talmente gonfio che quasi sembrava schizzare fuori dalle orbite.
A sferrare i colpi sarebbero stati diversi ultras del Montecchio, molto più giovani di età, con il volto coperto e armati di bastoni, probabilmente le aste delle bandiere. "Ci hanno aggredito appena siamo usciti – racconta Pierini –. Prima hanno cominciato a insultare, poi hanno colpito un mio amico, infine, quando sono intervenuto per difenderlo, mi hanno dato una bastonata che mi ha colpito in pieno sull’occhio. Allora sono caduto e qualcuno mi ha soccorso".
Pierini non è in grado di dire chi sia stato a colpirlo, perché gli aggressori, di 20/22 anni d’età, avevano il volto coperto dal passamontagna ed erano tutti vestiti di nero. Anche se già all’andata li aveva individuati come un gruppo di teste calde. Ma ha comunque intenzione di sporgere denuncia. Tra l’altro, poiché l’agguato è avvenuto di fronte a numerosi testimoni, sarebbero stati registrati dei filmati con i telefonini, che sarebbero al vaglio dei carabinieri, presenti sul posto assieme alla Polizia locale di Montecchio. Anche se in tanti, a Urbania, hanno imputato proprio alle divise la sottovalutazione della situazione, accusandoli di una gestione carente della sicurezza.
Un finale decisamente inaspettato, il peggiore, al di là delle ruggini che intercorrono tra i club: "Sinceramente – dice Andrea Alessandroni, dirigente dell’Urbania – durante la partita c’erano stati certamente dei cori e degli sfottò, ma non particolarmente pesanti. Tra l’altro il Montecchio aveva vinto 2 a zero, quindi i nostri tifosi erano usciti anche un po’ mesti, con la coda tra le gambe, certamente senza alcuna intenzione di creare problemi. E poi sugli spalti c’erano le famiglie, c’erano i bambini... Erano venuti con un pullman da 32 posti proprio per non prendere le macchine e stare tranquilli. Non è stata una partita movimentata e il clima non mi è sembrato teso". Non fino a quel momento.
Perché invece, a fine partita, intorno alle cinque e un quarto, i 6/700 tifosi cominciano a defluire, tutti dalla stessa uscita, e proprio nel parcheggio dove li aspettava il pullman, si ritrovano in una situazione esplosiva. "Ho visto rientrare questa persona con un occhio completamente insanguinato – dice Iacopo Sansuini, presidente dell’Urbania –. Abbiamo fornito le prime cure portandolo negli spogliatoi". Al resto hanno pensato al Pronto soccorso di Urbino. "Sembra che non ci sia bisogno di punti – dice Pierini nella sala d’attesa del Pronto soccorso –. Ma ancora ho l’occhio completamente chiuso e dubito che riuscirò a lavorare".