
Beneficenza, volontariato, fede e la passione viscerale per la squadra della città. Cordoglio e addio
Urbino dice addio a un campione di generosità: è morto, a 86 anni, Gino Vitali. Rinomato fornaio, stimato volontario della Caritas diocesana e tifoso numero uno dell’Urbino calcio, ieri la città lo ha salutato durante il funerale celebrato dall’arcivescovo Sandro Salvucci in un affollatissimo duomo. La sua morte ha colpito tanti e chiunque abbia lasciato una testimonianza di lui, testuale o verbale, lo ha fatto richiamandone la gentilezza e la disponibilità mostrate in vita. Vitali ha accompagnato la crescita di svariate generazioni di giovani urbinati, nello sport e non solo: molti lo ricordano, per esempio, indossare grembiule e cappello da cuoco alla Pieve di Castelcavallino, ogni settembre, mentre cucinava per cresimandi, seminaristi, educatori e sacerdoti nei ritiri pre-cresima, rispondendo alla chiamata dell’amico don Umberto.
E poi c’era il calcio, passione inesauribile che si è intrecciata fino all’ultimo con i colori gialloblù, tanto da portarlo a seguire l’Urbino in numerose trasferte e da essere sempre presente per l’ambiente: "Caro Gino, ci hai lasciato come eri solito fare: in silenzio, con la tua generosa compostezza, con il tuo bagaglio di vita che non facevi mai pesare – lo ricorda così la società, che sulla bara ha posto una divisa da gioco della squadra –. Avevi sempre una parola buona per tutti, eri un grande tifoso dell’Urbino, il primo grande tifoso, e per questo ogni anno volevi sempre l’abbonamento numero 1. Uno e unico, come il tuo amore insanabile verso il calcio e la tua squadra del cuore". Impossibile, poi, dimenticare il suo operato con la Caritas – anche la felpa da volontario era appoggiata sulla bara –, che a propria volta gli ha dedicato un messaggio: "Ringraziamo il Signore per avercelo donato come fratello, amico e compagno di cammino nel servizio ai poveri. Conserveremo nella memoria il tuo esempio, il tuo gentile sorriso, la tua affidabilità, il tuo essere sempre a servizio, in particolare degli ultimi, di chi era in difficoltà, la commozione del tuo sguardo ogni volta che ricordavi la tua amata Anna, il profumo della tua crescia e della tua pizza e tanto altro ancora, perché il tempo che abbiamo condiviso è stato un tempo vivo".
Infine, una nota di cordoglio dal sindaco, Maurizio Gambini: "Gino era il primo tifoso dell’Urbino Calcio. Lo caratterizzava un amore autentico e instancabile per la sua squadra del cuore, era una persona speciale, capace di donare una parola gentile a tutti e di costruire relazioni vere, sincere, ricche di umanità. Mancherà a tutta la città, anche ai tanti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, e lascia un grande vuoto pure nel mondo del volontariato. Amante dei giovani, generazioni di urbinati hanno apprezzato la sua cucina: qualche tempo fa ha pure partecipato a un progetto, promosso da Isia, sulle radici del mestiere del fornaio. L’amministrazione comunale e la città si stringono al dolore della famiglia, che Gino amava sopra a ogni cosa". Dopo il funerale, chiuso da un applauso, Vitali è stato sepolto a San Bernardino. Lascia la figlia Elisabetta e i nipoti Samuele, Tommaso e Filippo.
Nicola Petricca