Ravenna, 9 gennaio 2024 - Giulia Lavatura Truninger, la donna di 41 anni che ha ucciso la figlia Wendy di 6 anni buttandola dal nono piano di un palazzo di via Dradi a Ravenna, è stata interrogata in ospedale, dove si trova in stato di arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato e uccisioni di animali (nel vuoto aveva scagliato anche la cagnolina).
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Mentre sul luogo della tragedia molte persone hanno portato fiori e peluche per commemorare la memoria della piccola Wendy (video), la donna è stata sentita per quasi due ore al 'Bufalini' di Cesena alla presenza del pubblico ministero Stefano Stargiotti, del dirigente della squadra Mobile ravennate Claudio Cagnini, del responsabile della Pschiatria e dell'avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini.
Alternando il pianto alle parole, ha risposto a tutte le domande restituendo tutti i dettagli della tragedia. Si è ora in attesa dell'udienza di convalida (domani o dopo domani) dell'arresto.
In quella sede il legale è pronto a sollevare formalmente la questione psichiatrica presumibilmente legata al movente del caso: la donna del resto era seguita da almeno una decina di anni dal centro di salute mentale.
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Prima di gettarsi con la bambina e la cagnolina, Giulia aveva scritto un lungo post di Facebook, una sorta di testamento dove spiega il motivo del gesto. Tutta la comunità è sotto choc da ieri, tanto dolore e tanta rabbia da quando è avvenuta questa tragedia incomprensibile. Anche Josefa Idem, ex canoista e un tempo campionessa mondiale e olimpica, ha lasciato un messaggio sulla vicenda: "Conoscevo Giulia, non me ne capacito”.