REDAZIONE RIMINI

Simoncini, condanna definitiva per atti osceni

Il giudice dichiara inammissibile il ricorso presentato dall’ex capitano reggente: per lui multa da 2mila euro e risarcimenti

Giacomo Simoncini

Giacomo Simoncini

Si chiude un ulteriore capitolo giudiziario nella vicenda che ha coinvolto l’ex Capitano Reggente Giacomo Simoncini, al centro di un procedimento penale per atti indecenti. Il giudice Luca Barchiesi ha dichiarato palesemente inammissibile il ricorso in terza istanza, confermando di fatto quanto stabilito in appello: una multa di 2mila euro, oltre al risarcimento del danno alla parte lesa – una dipendente della segreteria istituzionale –, all’Authority Pari Opportunità e all’Eccellentissima Camera.

I fatti contestati risalgono al semestre reggenziale tra il 1° ottobre 2021 e il 1° aprile 2022, quando Simoncini ricopriva il ruolo di capo di Stato della Repubblica di San Marino. L’episodio sarebbe avvenuto all’interno degli uffici di Palazzo pubblico. Secondo quanto denunciato, l’ex Reggente avrebbe convocato la dipendente per un presunto problema con la cerniera dei pantaloni, per poi denudarsi.

Nel primo grado di giudizio Simoncini era stato assolto dal reato di violenza privata, ma condannato per atti indecenti. La sentenza d’appello, pronunciata a porte chiuse, ha confermato l’impianto principale della decisione di primo grado, apportando alcune modifiche formali alla motivazione relativa all’assoluzione. Tra gli elementi emersi in secondo grado, anche il riconoscimento del diritto al risarcimento – da quantificare in sede civile – non solo alla persona offesa, ma anche all’Authority per le Pari Opportunità e all’Eccellentissima Camera, a fronte del ruolo istituzionale ricoperto dall’imputato al momento dei fatti.

Con la pronuncia di inammissibilità del ricorso in terza istanza, la sentenza diventa definitiva e consente ora di riattivare anche il procedimento del Sindacato della Reggenza, finora sospeso in attesa della definizione penale. Si tratta del percorso previsto dall’ordinamento sammarinese per valutare eventuali responsabilità dei capi di Stato nell’esercizio del loro mandato.

Simoncini si era dimesso dal Consiglio Grande e Generale a seguito della sentenza di primo grado. Aveva sempre respinto ogni accusa, dichiarandosi estraneo ai fatti e confermando fiducia nella magistratura. La vicenda ha suscitato attenzione anche a livello internazionale, complice il profilo dell’imputato: nel 2021, all’età di 27 anni, Giacomo Simoncini era stato eletto Capitano Reggente, acquisendo il primato di Capo di Stato più giovane al mondo.