
Una seduta del Consiglio comunale di Falconara: la prossima seduta potrebbe essere «calda» alla luce delle divisioni sul futuro dell’Api
Alla faccia del tentativo di arrivare al Consiglio comunale con una mozione "unitaria" sul futuro della raffineria di Falconara, dopo le notizie della possibile cessione del Gruppo Ip-Api. La maggioranza, infatti, diserterà la Commissione odierna delle 15, convocata dopo che, la stessa maggioranza, nel precedente Consiglio aveva proposto, e poi ritirato, una propria mozione per la "tutela dei livelli occupazioni, della sicurezza dell’ambiente e della transizione ecologica" per arrivare ad una sintesi con la minoranza. I motivi? "Atteggiamento rigido e ideologico assunto dall’opposizione", in seguito alle modifiche al testo richieste dalla minoranza. Modifiche, per le quattro liste signoriniane, "inaccettabili, che hanno di fatto svuotato il testo originario, eliminando riferimenti fondamentali alla transizione ecologica, alla tutela dell’occupazione e alla sicurezza. Tre principi che, per la maggioranza, sono e restano non negoziabili. Inoltre, tutte le parti che testimoniavano l’impegno e le azioni concrete poste in essere dal sindaco e dalla giunta sono state cancellate".
Nel mirino "Pd e Cittadini in Comune che propongono di mandare in prepensionamento i lavoratori con 5 o 10 anni di anzianità residua, per poi riassumerli con la stessa qualifica e inquadramento nelle attività di bonifica. Una proposta surreale: come si può pensare che un impiegato amministrativo o un addetto alla sicurezza possa essere ricollocato come operaio specializzato in bonifiche ambientali? Si tratta di un’idea irrealistica e profondamente offensiva per la città e per i lavoratori stessi", accusano. Per la maggioranza, "a queste condizioni, nessun dialogo è possibile". In Commissione non andrà nessuno: "Non riteniamo giusto sederci a un tavolo di trattativa con chi, tradendo la nostra apertura al confronto, propone soluzioni irrealizzabili, compromessi al ribasso o vere e proprie prese in giro ai danni della città e dei lavoratori".

