SILVIA SANTARELLI
Cronaca

Lavoratori in nero nel locale: attività sospesa

Blitz di polizia e finanza in borghese in un esercizio sul lungomare. Buttafuori e otto dipendenti irregolari: scattano anche multe pesanti

I controlli di polizia e finanza

I controlli di polizia e finanza

Blitz di Polizia e Guardia di Finanza in un locale del lungomare Mameli, i buttafuori bloccano gli agenti in borghese, ma dai controlli risultano senza titolo per esercitare la professione. Durante l’operazione congiunta della Polizia di Stato della Questura del capoluogo dorico ed i Finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Senigallia, i due addetti alla sicurezza sono stati sanzionati con due verbali da mille 666 euro ciascuno. Gli stessi verbali sono stati contestati anche all’agenzia di addetti alla sicurezza della provincia di Pesaro che li aveva impiegati, nonostante fosse a conoscenza della loro mancanza di titolo. Inoltre è stata contestata alla titolare della struttura di ristorazione la mancata esposizione nel locale della Scia, 400 euro di sanzione da pagare e la mancata apposizione del cartello di apertura e chiusura del locale, mille euro di sanzione da pagare.

Il prosieguo dell’ispezione ha consentito di riscontrare altri gravi irregolarità in ordine alla posizione lavorativa di camerieri e cuochi del locale. Una volta entrati, gli operatori della Guardia di Finanza hanno controllato tutti i dipendenti e hanno constatato che quattro di loro non erano stati regolarmente assunti. Altri quattro avevano un contratto a chiamata ma non erano stati segnalati la sera del controllo, risultando quindi anch’essi irregolari. A seguito di queste violazioni, la Guardia di Finanza di Senigallia, insieme all’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Ancona, procederà alla sospensione dell’attività per lavoro nero e contesterà una serie di sanzioni amministrative da 2mila e 500 euro ciascuna, per ogni lavoratore irregolare.

Una stretta da parte delle forze dell’ordine riguardo a locali con lavori non in regola, ma anche senza possesso della licenza di pubblico intrattenimento che consente ai clienti di ballare tra i tavoli. Un buco normativo, consente agli chalet di poter far ballare ogni domenica al tramonto, ma alle 21, balli proibiti nonostante chi, in barba alle regola continua a utilizzare il locale come discoteca. La musica proveniente dagli chalet già dal pomeriggio fa infuriare i residenti, ma che piace tanto ai più giovani che all’ora dell’aperitivo affollano gli stabilimenti balneari, trasformati in una discoteca a cielo aperto. Un divertimento anticipato, anche se resta la possibilità di organizzare feste danzanti durante le deroghe concesse dal Comune in occasione di eventi e festività.