CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

Moscioli, stop alla pesca: "Ma ci sono sempre stati dal Passetto fino al Trave. Mai presi a Portonovo"

Domani la stagione chiude in anticipo, parla la portavoce dei mosciolinari: "Si sarebbe potuto proseguire, ma rispettiamo gli accordi già presi".

Domani la stagione chiude in anticipo, parla la portavoce dei mosciolinari: "Si sarebbe potuto proseguire, ma rispettiamo gli accordi già presi".

Domani la stagione chiude in anticipo, parla la portavoce dei mosciolinari: "Si sarebbe potuto proseguire, ma rispettiamo gli accordi già presi".

Il 15 agosto, alla mezzanotte, si chiude la stagione di pesca del mosciolo selvatico di Ancona e Portonovo. Una stagione sofferta, vissuta tra il timore di non poter disporre della risorsa e la paura di perdere veramente la presenza del mitilo più caro agli anconetani. La chiusura era stata decisa a luglio dalla Consulta regionale della Pesca in accordo con i pescatori professionisti e il mondo scientifico che da più di un anno studia e monitora la salute del prezioso mollusco. Una decisione da cui si era poco dopo sganciata la Condotta Slow Food di Ancona e Conero chiarendo il pieno disaccordo con la riapertura della pesca. Azione determinata, rafforzata con la sospensione del Presidio SF attivo da più di vent’anni per il mosciolo selvatico di Portonovo.

"Chiudiamo la pesca – afferma Angelica Palumbo, portavoce dei mosciolinari professionisti – perché siamo coerenti con le posizioni assunte. La risorsa c’è sempre stata e sicuramente si sarebbe potuto proseguire nella raccolta ma è stata presa una decisione e rispettiamo l’accordo raggiunto anche se il bando regionale da 310mila euro destinato al settore non è stato ancora pubblicato". La Palumbo riafferma la volontà dei pescatori muniti di licenza di pesca, di collaborare con il mondo scientifico in modo costante. "La salute del nostro mare – prosegue – ci sta particolarmente a cuore: siamo consapevoli che dobbiamo adattarci ai suoi cambiamenti ma anche contribuire attivamente affinché la fauna marina possa adattarsi e prosperare. Per noi tutelare l’ambiente marino è un dovere professionale e una responsabilità verso l’intero ecosistema che ci ospita".

La portavoce dei pescatori evidenzia come i mitili siano stati sempre presenti nel tratto dal Passetto al Trave e oltre Portonovo. E’ in quelle zone che hanno pescato ribadendo con chiarezza che "non abbiamo mai effettuato attività di pesca nei banchi naturali di Portonovo. Tale scelta è stata presa sin dall’inizio, con senso di responsabilità, alla luce della forte sofferenza in cui versava il prodotto in quell’area".

Infatti sin dal primo momento i pescatori della Cooperativa di Portonovo hanno deciso di non pescare nei banchi naturali della baia proprio per permettere ai pochi sopravvissuti di vivere e proliferare, dedicandosi esclusivamente alla raccolta di quelli presenti nelle strutture artificiali della concessione demaniale al largo della Torre De Bosis. "In questo periodo – sottolinea Mario Giacchetti della Cooperativa pescatori di Portonovo – abbiamo pescato sempre e solo nella concessione e lo abbiamo fatto in modo parsimonioso. Poche quantità giornaliere per poter garantire il prodotto sino a metà settembre". Prodotto destinato in massima parte ai ristoranti della baia e agli avventori che possono acquistarli nella sede della cooperativa e lì solamente. La cozza di Portonovo, infatti, proseguirà ad esserci sin quanto sarà possibile. Da domani non lo sarà più il mosciolo, auspicando sempre che i privati non facciano i furbetti e lo lascino veramente in pace sino al prossimo anno. Se la temperatura del mare non si alzerà ulteriormente, come nell’estate 2024, ci sono buone speranze.

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