Omicidio di Fabriano, Alessandra Galea al gip: "Mi sono difesa da un approccio sessuale"

Si è professata innocente la 49enne accusata di aver ucciso a colpi di abat jour il convivente Fausto Baldoni. Il giudice si è riservato sulla convalida e non ci sono richieste di perizie psichiatriche

Alessandra Galea

Alessandra Galea

Ancona, martedì 6 giugno 2023 - “Mi sono difesa da un approccio sessuale”. Così stamattina si è difesa davanti al gip Sonia Piermartini la 49enne Alessandra Galea, nell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, dove si trova rinchiusa in stato di fermo con l'accusa di ucciso a colpi di abat jour alla testa il convivente Fausto Baldoni, 63 anni, nella casa dove convivevano a Fabriano. L’accusa è quindi di omicidio volontario aggravato dalla coabitazione.

La donna, assistita dall'avvocato Franco Libori, ha dato la propria versione dei fatti: dopo aver respinto l'uomo, avrebbe lasciato la casa perché doveva andare dai figli e non avrebbe avuto contezza che l'uomo nel frattempo fosse morto e nemmeno che fosse ferito. E soprattutto la 49enne avrebbe poi negato di averlo colpito in testa.

Fondamentale sarà quindi l'esito dell'autopsia disposta dalla Procura sul corpo di Baldoni, esame che è in corso di svolgimento all'ospedale di Torrette, affidato al medico legale Mauro Pesaresi. Intanto la gip Piermarini, all'esito dell'interrogatorio, si è riservata sulla convalida del fermo e sulla misura cautelare in carcere, chiesti dal pm. La difesa si è chiaramente opposta alla custodia in carcere, ritenendo che non vi siano i presupposti e le esigenze cautelari prospettate dall'accusa. La gip dovrebbe sciogliere la riserva già questo pomeriggio. Quanto ad un'eventuale perizia psichiatrica, la difesa fa sapere che al momento non ci sono richieste da parte della difesa né dalla procura. Questo perché nove anni fa - il 25 luglio del 2014 - la sorella gemella di Alessandra Galea, Consuelo, uccise la madre la 76enne Maria Bruna Brutti fracassandole la testa con il calcio di un fucile per soft-air, sempre a Fabriano. La donna, che all'epoca aveva poco più che 40 anni, si è sempre dichiarata innocente e poi era stata prosciolta per incapacità totale, con 10 anni da scontare in un ospedale psichiatrico giudiziario.