Zona arancione: quanto rischiano Marche e Veneto. Allarme giallo per l'Emilia Romagna

L'Emilia Romagna si salva dalla zona gialla, ma per poco. Continua a crescere l'occupazione ospedaliera di Marche e Veneto che le avvicina alla zona arancione. In Italia intanto molto alto è il dato dell'incidenza, soprattutto nella fascia dei 20-29 anni. L'analisi dettagliata del monitoraggio settimanale

Bologna, 2 gennaio 2022 - C'è quasi un raddoppio dell'incidenza in Italia (numero dei casi positivi ogni 100mila abitanti) che da 266, nell'ultimo monitoraggio del ministero della Salute, è salita a 429. Gli ultimi dati aggregati, inoltre, segnalano che nei giorni 24-30 dicembre il valore sale fino a 783. Una vera e propria ondata, la cui crescita si nota anche ogni giorno con il bollettino quotidiano e la salita costante del numero dei positivi. Ma se una settimana fa erano le fasce d'età pediatriche quelle col dato dell'incidenza più alto, ora si parla invece della fascia dei 20-29 anni, con un dato di 785 per 100mila abitanti. Gli 80-89enni rimangono, invece, quelli che meno si contagiano in questo periodo. 

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Il grafico del monitoraggio di Marche, Veneto ed Emilia Romagna
Il grafico del monitoraggio di Marche, Veneto ed Emilia Romagna

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Frutto di questa continua salita dei parametri covid è anche l'entrata in zona gialla di altre quattro regioni, a partire da lunedì 3 gennaioLazio, Piemonte, Lombardia e Sicilia.

Marche e Veneto, così come le province autonome di Trento e Bolzano, ma anche Liguria, Friuli Venezia Giulia e Calabria sono già gialle. L'Emilia Romagna, invece, è proprio al limite e il suo cambio di colore è questione di settimane, forse di una. 

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Anche l'occupazione degli ospedali, intanto, continua il suo cammino. Le terapie intensive in Italia sono passate dal 12 al 14%, i reparti non critici dal 14 al 18%. "L’attuale scenario di crescita dell’utilizzo dei servizi ospedalieri osservato nell’ultima settimana, associato alle progressive evidenze che arrivano da altri Paesi Europei, rende necessario invertire la tendenza per evitare condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati", si segnala nell'ultimo monitoraggio (il numero 85) messo a disposizione dal Ministero della Salute e che riferisce i dati covid della settimana 20-26 dicembre 2021. Ecco i dati di Emilia Romagna, Marche e Veneto nel dettaglio. (Qui il monitoraggio numero 84).

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Emilia Romagna

L'Emilia Romagna è scampata alla zona gialla, pur avendo i dati per entrarci con l'occupazione dei reparti covid che ha raggiunto la soglia di allarme del 15% (una settimana fa erano al 13%). Le terapie intensive hanno già superato la soglia del 10% e sono al 13% (12% una settimana fa). L'incidenza è sopra i 150 casi già da cinque settimane. Ora è salita da 291.64 a 380.25, mentre dei giorni 24-30 dicembre è addirittura 622

Il motivo per cui la regione non sarà in zona gialla da lunedì è da ricercarsi proprio in quel 15% dei reparti covid. Pur essendo sulla soglia di allarme, non la oltrepassano ancora. Cosa che invece succede nelle altre quattro regioni gialle da domani. 

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Intanto, i casi settimanali salgono da 12.965 a 16.904. L'indice Rt da 1,15 a 1,23. La classificazione di rischio passa da 'moderata' a 'moderata ad alto rischio di progressione'. La percentuale dei tamponi positivi al Coronavirus, escluse per quanto possibile le attività di screening, sale dal 14 al 21%.

Vista la crescita di tutti i parametri, è molto probabile che l'Emilia Romagna entri in zona gialla nel giro di una o due settimane, salvo una stasi o un decremento dell'occupazione dei reparti non critici. 

Marche

Fa un bel balzo in avanti l'occupazione ospedaliera nelle Marche, che avvicina la regione sempre di più alla zona arancione. Le terapie intensive, se una settimana fa erano stabili al 14%, ora sono al 17%, secondo i dati di Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. I reparti covid non critici, invece, sono passati dal 19 al 22%. Le soglie per il colore arancione sono rispettivamente del 20 e del 30%, mentre l'incidenza deve essere superiore ai 150 casi positivi ogni 100mila abitanti. L'incidenza marchigiana nel monitoraggio è a 312.17, mentre nel periodo più recente (24-30 dicembre) sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute, sale a 487.

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Crescono, anche se non troppo, i casi settimanali4.687, contro i 4.031 della settimana 13-19 dicembre. L'indice Rt, invece, scende da 1,24 a 1,14. La classificazione complessiva di rischio per la quarta settimana di fila è 'moderata ad alto rischio di progressione'.

Per ora i dati sono e rimangono in ogni caso da zona gialla.

Veneto

Come per le Marche, anche il Veneto continua il suo cammino verso la zona arancione. Le terapie intensive sono a due passi dalla soglia (che è del 20%), cioè 18%, contro il 16% di una settimana fa. I reparti non critici, invece, pur salendo da 18 a 20% hanno ancora una buona distanza di 10 punti percentuale.

Il dato che più di tutti continua ad allarmare e sembra non volersi arrestare è quello dell'incidenza. Rispetto al monitoraggio scorso, in cui era a 528.29, in questo è salita a 616.57. Il picco dei giorni 24-30 dicembre è di 860. Un dato molto alto, ma in Italia ci sono regioni che lo battono. Prima da tutte l'Umbria con 1.485, poi la Lombardia con 1.442, segue la Toscana con 1.098. 

I contagi settimanali sono quasi 30mila, 29.919 per la precisione. 25.635 nella settimana precedente. In costante crescita, insomma. Così come sale l'indice Rt da 1,13 a 1,19. La classificazione di rischio, però, rimane 'moderata' e 'bassa' la valutazione di impatto sugli ospedali. La percentuale dei tamponi positivi al Coronavirus, escluse per quanto possibile le attività di screening, passa dal 4 al 5%.

Per ora l'ordinanza del governatore Zaia stabilisce la zona gialla fino al 16 gennaio. Si valuterà se il peggioramento in corso, forse a causa anche delle festività, produrrà qualche altro cambiamento.  

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