Strage a Sassuolo, funerale comune: sepolti vicini nonni, madre e bimbi

Alle esequie aggiunta la salma del 97enne scampato allo sterminio e morto martedì per cause naturali. Gara di solidarietà per l’unica superstite, di 11 anni: oltre 500 donatori, già raccolti 55mila euro

Nabil Dhahari con uno dei due figlioletti che ha ucciso, e a destra Elisa Mulas

Nabil Dhahari con uno dei due figlioletti che ha ucciso, e a destra Elisa Mulas

Sassuolo, 26 novembre 2021 - Ai funerali della famiglia di Sassuolo, sterminata dalla follia di Nabil Dhahari, si aggiunge anche la salma di Renzo Fontana, 97 anni, il padre di Simonetta, nonno di Elisa Mulas e bisnonno dei piccoli Sami e Ismaele, risparmiato la sera della strage dalla furia a colpi di coltello del compagno di Elisa, ma deceduto martedì mattina per cause naturali. L’uomo, che si trovava in casa allettato nel momento della mattanza, venne ricoverato la sera stessa della tragedia, mercoledì 17, nella struttura protetta Casa Serena di Sassuolo. Aveva contratto il covid, ma ne era guarito a maggio del 2020 pur avendo altre patologie che lo avevano costretto a letto da lungo tempo.

Nabil Dhahari con uno dei due figlioletti che ha ucciso, e a destra Elisa Mulas
Nabil Dhahari con uno dei due figlioletti che ha ucciso, e a destra Elisa Mulas

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Quel pomeriggio terribile non ha assistito alla scena né si è reso conto di quello che è accaduto, tanto che non è mai stata presa in considerazione la possibilità che potesse testimoniare. Del suo caso si erano subito fatti carico la polizia e successivamente gli assistenti sociali che hanno avviato per lui un percorso nella casa protetta.

Era molto legato ai nipoti. La stessa Elisa nelle confidenze alle amiche aveva detto che "lei era cresciuta con i nonni, i nonni sono un patrimonio". Il suo papà infatti, morto prematuramente tanti anni fa, aveva diversi problemi ed era piuttosto assente. I funerali di tutti e cinque i componenti della famiglia (Elisa Mulas, mamma Simonetta Fontana, nonno Renzo e i due bambini) si svolgeranno probabilmente in forma privata, per volere della famiglia.

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Una scelta dettata dal desiderio di mitigare l’ulteriore impatto che potrebbe avere una funzione pubblica soprattutto su D., la bambina di 11 anni che Elisa aveva avuto da una precedente relazione e che quel giorno si è salvata per puro caso, perché era a scuola: è tornata a piedi da sola come sempre, ma nessuno le apriva la porta di casa.

Ha vagato per qualche minuto nel quartiere fino a quando due ragazzi, vedendola smarrita, le hanno consigliato di rivolgersi al vicino commissariato di polizia, i cui agenti si sono attivati facendosi aprire la porta di casa dallo zio Enrico, che ha fatto la macabra scoperta.

I cinque corpi sono tumulati tutti insieme nel cimitero nuovo della città. In parallelo il Comune di Sassuolo sta valutando, sempre in accordo con i parenti rimasti, se organizzare un momento di commemorazione comunitaria, contestualmente alla proclamazione del lutto cittadino.

La salma di Nabil, l’omicida-suicida, partirà invece stamattina alle 8.30 per il cimitero di Tunisi.

Mentre non si ferma la maratona di solidarietà a sostegno della piccola di 11 anni. Si è superata quota 55mila euro nelle donazioni arrivate nel Fondo di Solidarietà Città di Sassuolo con causale ‘Sostegno Minore via Manin’. Sono stati più di 500 i donatori, singoli cittadini, associazioni o aziende, che hanno deciso di dare il loro contributo, dai 5 ai 3000 euro. La raccolta prosegue all’Iban: IT 27 T 02008 67019 000100984467. La causale da indicare al momento del versamento è ‘Sostegno minore via Manin’.

Una commozione collettiva testimoniata anche dall’ampia partecipazione ieri mattina, circa 4 00 persone, a ‘Libere dalla violenza’, la marcia silenziosa promossa dall’Unione dei Comuni del distretto ceramico con la presenza di numerose classi degli istituti superiori cittadini.