Caro affitti studenti Modena. “Presto altri 106 posti letto”, ma per i ’fuorisede’ non bastano

Er.Go. spiega che sono stati stanziati dalla Regione oltre 16 milioni per aumentare l’offerta. Anche il governo sblocca i fondi, Gioventù Nazionale: "Polemiche della sinistra fuori luogo". .

La protesta degli studenti, venerdì al Foro Boario. Qui con il rettore Porro

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Modena, 14 maggio 2023 – Mentre resta alta la tensione abitativa e non accenna a placarsi la protesta degli studenti universitari italiani – che venerdì hanno ricevuto la solidarietà anche dei colleghi modenesi e reggiani che si raccolgono attorno al sindacato Udu, sostenuto da Cgil – da Er.Go, l’ente regionale cui è affidato il cammino del diritto allo studio in Emilia-Romagna, arrivano notizie di un forte impegno della regione.

"I cofinanziamenti regionali per il potenziamento dell’offerta abitativa nelle sedi universitarie regionali, – fa sapere Patrizia Mondin, direttrice Er.Go. tra progetti candidati o in via di realizzazione, ammontano complessivamente a 16 milioni e 630 mila euro. L’offerta abitativa attuale di Er.Go. è di 3.723 posti letto in Emilia-Romagna, di cui 546 a Modena e 131 a Reggio Emilia". Una offerta che riesce a soddisfare pienamente le attuali esigenze su Modena e Reggio Emilia almeno per le fasce più bisognose, garantendo un alloggio a tutti quanti gli idonei della graduatoria che avevano i requisiti. E la prima condizione è che i ’fuori sede’ (si considerano fuori sede coloro che abitano a oltre 90 minuti dalla sede di studio impiegando mezzi pubblici o risiedano in altra regione, ndr) provengano da famiglie con reddito Isee sotto ai 24.355 euro.

"In prospettiva – assicura Mondin – l’offerta sarà incrementata in modo significativo. Gli interventi in corso di realizzazione già ammessi ai cofinanziamenti ministeriali nei prossimi anni porteranno alla creazione sul territorio regionale di oltre 760 nuovi posti letto. Inoltre, è ancora aperta la procedura di valutazione del bando ministeriale di maggio 2022, che per l’Emilia-Romagna riguarda progetti per un totale di 545 nuovi posti letto, che gestirà Er.Go., che dovrebbero sorgere a Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma. A Modena è prevista la realizzazione da parte di Unimore di una residenza con 106 posti letto, a Reggio Emilia l’intervento è in capo ad Acer per 80 posti letto". Questo significa che nel giro di qualche anno – ma non è ancora ipotizzabile una data di consegna – sono in arrivo su Modena e Reggio Emilia ulteriori 250 posti letto circa per Unimore.

In ogni caso, pur considerando i circa 120 posti letto disponibili al Collegio San Carlo (oltre 11mila euro anno), sarebbero in numero inferiore rispetto alla reale popolazione di ’fuorisede’ presenti in città, che può essere stimata attorno ai 4mila studenti. Il risultato è ben descritto da Samuele Ciccarelli, presidente di Azione Universitaria – Studenti Fuorisede. "Ogni nuovo inizio di anno accademico – ci dice Ciccarelli – riceviamo richieste d’aiuto da parte di studenti che non riescono a trovare alloggi disponibili o se li trovano hanno prezzi che possono raggiungere tranquillamente i 600 euro (utenze escluse) per un posto letto. I prezzi per gli alloggi in città rispetto a pochi anni fa sono aumentati. Il risultato è che un appartamento a meno di 400 euro è diventato una chimera".

Il governo a fronte delle proteste sta cercando di correre ai ripari e il consiglio dei ministri ha sbloccato 660 milioni di euro per garantire 60mila nuovi alloggi per gli studenti fuorisede. E nel bilancio il ministro dell’Università ha messo altri 400 milioni di risorse proprie per altri 14mila alloggi per un totale di 74mila alloggi. "Considerando che il governo da tempo lavorava su queste misure e che peraltro ha autorizzato la presentazione di un emendamento che conferma l’immediata operatività delle misure, – fa sapere Lorenzo Rizzo, presidente Gioventù Nazionale di Modena – la polemica di venerdì delle sigle della sinistra universitaria appare pretestuosa e fuori luogo dal momento che il governo era già prontamente intervenuto sul problema. Inoltre, sappiamo che si stanno svolgendo valutazioni sull’utilizzo di parte del patrimonio immobiliare pubblico per destinarlo ad alloggi, sul quale fino ad oggi si è fatto poco o nulla".

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