VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Disperso nel Secchia per un video, lo psicologo: “Comportamenti pericolosi acuiti dai social”

Il prof Persico: "I social alimentano il narcisismo che, associato all’impulsività dei giovani, li espone a rischi"

Modena, 18 giugno 2023 – “Accettano le sfide più inquietanti, spesso sapendo di correre dei rischi. Perchè? Perchè riuscire ad accumulare like in quel pericoloso universo dei social li fa sentire vivi ma, soprattutto, permette loro di far sapere agli altri che esistono, che hanno saputo farsi spazio tra gli anonimi. E’ un fenomeno che preoccupa quello del ‘sono disposto a tutto, pur di comparire, pur di sentirmi accettato’. Dopo che un 18enne di Modena mercoledì è stato inghiottito dalle acque del fiume a Marzaglia, mentre l’amico lo riprendeva col telefonino, si è aperto il dibattito sulle sfide social, anche se non è chiaro se i due ragazzi volessero davvero pubblicare il filmato.

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"Non credo sia un fenomeno legato all’età ma è vero anche che nell’adolescenza è maggiore la componente impulsiva. Può darsi che emerga quindi la componente a rischio. Questa forma di narcisismo, però, è presente anche negli adulti – spiega Antonio Persico, professore universitario di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza presso l’Unimore – C’è chi, invece di chiamare i soccorsi davanti ad una persona che sta per buttarsi da un palazzo, la filma. E’ un meccanismo simile. Credo sia un elemento dell’animo umano che viene fatto particolarmente emergere dal mezzo, i social network, che predispone a questo genere di comportamento. Un narcisismo che può esprimersi appunto con comportamenti più rischiosi in una fascia d’età in cui è maggiore l’impulsività e la voglia di dimostrare qualcosa a se stessi e agli altri. Quello che vediamo è che i social hanno acuito i comportamenti disfunzionali: sono una grande cassa di risonanza, un amplificatore che ha assunto connotazioni talmente patologiche da arrivare alla creazione degli haters. Occorre capire anche il modello di crescita emotiva di questi ragazzi, la scala di valori che gli viene trasmessa e reputo fondamentale recuperare il senso della realtà, far capire anche in modo concreto ai nostri ragazzi quelli che sono i pericoli reali di certi comportamenti".

Luciano Casolari, medico psicoterapeuta e in passato dirigente medico psichiatra sul territorio spiega come tanti ragazzi, di fronte alla pervasività dei mass media si sentano anonimi. "Hanno bisogno di dimostrare qualcosa per poter dimostrare di esistere; quindi dimostrare la loro esistenza attraverso atti che attirino gli altri – spiega – Spesso accettano sfide estreme, pur consapevoli dei rischi che corrono. Nell’adolescenza c’è comunque una sottovalutazione dei rischi, una idea quasi di immortalità. Agli altri può capitare, a me no. E’ molto importante poi in quell’età essere ammirati e riconosciuti dal gruppo; più importante della propria esistenza – spiega Casolari – Siamo di fronte a questa pervasività dei mass media e siamo in difficoltà come psicologi, come psichiatri: è un problema culturale che dobbiamo imparare ad affrontare come genitori e credo che educare al desiderio i nostri figli sia centrale. Quello che intendo è che è necessario far capire loro cosa desiderano davvero e cosa invece venga imposto dall’esterno. In un recente libro intitolato ’Intelligenza del Desiderio’ edito da Aliberti descrivo la manipolazione dei desideri a fini commerciali tramite social, pubblicità esplicita o nascosta, profilazione degli utenti, messaggi subdoli inseriti in film o sceneggiati".