Il 2022 di Bologna, un anno di fatti di cronaca nel podcast del Carlino

Una maratona di 365 giorni tra cronaca, politica, spettacoli e costume

Da sinistra: le sorelle Giulia e Alessia Pisanu, Alessandra Matteuzzi e Davide Ferrerio

Da sinistra: le sorelle Giulia e Alessia Pisanu, Alessandra Matteuzzi e Davide Ferrerio

Bologna, 28 dicembre 2022 – Se il 2022 dovesse essere musica, beh, sarebbe Stella di mare. Perché il 2022 che vi raccontiamo oggi, dalla cronaca alla politica fino allo spettacolo, è nel segno di Lucio Dalla, di cui ricorrono già dieci anni dalla morte improvvisa in un albergo svizzero.  

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E di Cesare, reduce da un’estate trionfale all’autodromo di Imola e da un tour nei palazzetti che ha riempito l’Unipol Arena. Lungo il filo rosso, appunto, di Dalla. Con cui Cesare ha scritto un duetto virtuale, ha sbalzato e rimodulato un canone che e nell’antologia delle nostre vite: "Chiudi gli occhi e non guardarti intorno/ sta già entrando la luce del giorno". E Stella di mare è un brano urgente, intimista, che fa pensare. Così come fa pensare questo anno che se ne va.

Avreste mai detto che dopo il 2020 e il 2021 della pandemia avremmo dovuto ancor fare i conti con virus, gestire una campagna elettorale ma soprattutto affrontare un guerra che ci ha schiaffeggiato con gli effetti di un devastante crisi energetica? Gennaio apre proprio all’insegna della pandemia. Parlare ora di green pass pare archeologia, anche per il cambio d’approccio del governo. Ma in quel momento, dove la pandemia è al picco e senza la certificazione molte attività non si possono svolgere, il Carlino vi svela come, in maniera abusiva, si possono ottenere su eMule .

Senza considerare che sono anche i giorni del caos quarantene. Il mese si chiude con Pier Ferdinando Casini che sfiora l’elezione al Quirinale: presidente della Repubblica per una notte, Casini finisce fra gli applausi bipartisan e, pochi mesi dopo, sarà rieletto ancora un volta in Senato, battendo Vittorio Sgarbi. Un vero monumento della politica bolognese: dal 1983 Casini è una costante a Roma.

Febbraio si apre con Gianni Morandi terzo a Sanremo, in un crescendo che verrà coronato dal Nettuno d’oro e da una nuova chiamata, nel 2023, all’Ariston nelle vesti di co-conduttore di Amadeus.

Ma febbraio è anche il mese del 70esimo compleanno di Vasco Rossi e della morte di Paolo Pagàni, l’anima di Vito, molto più di un oste e di un osteria. Il 21 ci lascia anche Marino Golinelli, il ragazzo del secolo, anzi dei secoli, imprenditore farmaceutico di caratura mondiale e filantropo. Un gigante- Il 15 marzo è una data buia: non solo la festa del papà, ma anche il 20esimo anniversario della morte di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse. Aprile ci ricorda invece la Strage del 2 agosto e la condanna a Mario Bellini. Ergastolo: aspettiamo ancora le motivazioni, ma dopo 40 anni si definisce uno dei passaggi più oscuri del nostro Paese.

Maggio e Luglio sono mesi tristi perché ci ricordano la scomparsa di tre grandi uomini del Carlino. Stefano Biondi, portato via troppo presto dal mostro, la colonna del Bologna. Monsignor Ernesto Vecchi, autore di una rubrica bisettimanale, vescovo ausiliare capace di portare il Papa e Bob Dylan alla fine degli anni 90. E poi Marco Leonelli, il nostro direttore, capace di formare generazioni di giornalisti e di scrivere una delle più importanti pagine di storia delle nostre cronache.

Poi c’è stata Giorgia Meloni, approdata in una giornata estiva in città. C’è poco da aggiungere, la storia la conoscete: ma per la prima volta l’estate fa rima con campagna elettorale, una campagna balneare. E solo Bologna, il 25 settembre, resisterà nel suo tradizionale colore Pd, in una Emilia-Romagna e un’Italia virate al centrodestra.

I mesi scorrono, l’anno si chiude portandosi via tre storie che sono entrate sottopelle. Ci sono i sorrisi di Giulia e Alessia Pisanu, le sorelle portate via in un’estate di sogni da un treno nell’alba solitaria della stazione di Riccione. C’è il volto di Alessandra Matteuzzi, uccisa dal suo ex con una violenza senza limiti. E c’è Davide Ferrerio, pestato per uno scambio di persona nella più crudele ingiustizia del destino. Non si sveglierà mai più.

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