Test notturni all'autodromo di Imola: in pista contro i colpi di sonno

Galetta: "Il sistema è in grado di avvertire tempestivamente chi si addormenta"

In Autodromo test notturni contro i colpi di sonno

In Autodromo test notturni contro i colpi di sonno

Imola, 22 settembre 2022 - Decine di piloti esaminati, da tarda sera fino all’alba, e un grande mole di dati raccolti pronta ora per essere esaminata. Chiusa in Autodromo la sperimentazione ideata per fare luce su una delle maggiori cause di incidenti: i colpi di sonno. Nell’ultima settimana, l’Enzo e Dino Ferrari si è trasformato infatti in un vero e proprio laboratorio di ricerca per la sicurezza stradale attraverso una serie di test inediti e all’avanguardia. Coordinato dalla start-up veneta Oraigo e supportato da figure di caratura e prestigio nazionale e internazionale provenienti da enti come l’Università degli studi di Padova e il Centro di medicina del sonno di Negrar (Verona), il progetto è unico nel suo genere. Rappresenta infatti il primo studio in ambiente dinamico di questa portata nel mondo e il primo nella storia del circuito cittadino.

"Abbiamo realizzato il primo dispositivo al mondo in grado di rilevare e contrastare i colpi di sonno alla guida – spiega Michele Galetta , amministratore di Oraigo e responsabile del progetto –. Il dispositivo realizzato è infatti in grado di analizzare l’attività cerebrale dell’utente e, tramite un algoritmo che sfrutta tecniche di intelligenza artificiale, è in grado di rilevare il colpo di sonno in maniera tempestiva ed allertare l’utente, riportando il conducente in una condizione di veglia".

Grazie a una fascia sistemata sulla fronte, è stata rilevata l’attività elettroencefalografica dei vari automobilisti partecipanti al test. Sono stati inoltre registrati i movimenti oculari dei piloti attraverso un sistema non invasivo e portatile che prevede l’utilizzo di occhiali con all’interno una telecamera e di un’emittente di luce infrarosso, invisibile all’occhio umano e del tutto innocua. I test sono avvenuti dalle 00.30 alle 07.30 e hanno previsto l’utilizzo di dieci auto di serie guidate da altrettanti conducenti che hanno percorso il tracciato a una velocità massima di 20 km/h. Il test è stato suddiviso in sette sessioni, ciascuna della durata di 40 minuti, a cui faceva seguito una pausa di 20 minuti.

Per tutta la durata dell’esperimento le luci dell’autodromo sono rimaste spente e sono stati utilizzati solo i fari delle autovetture. "È andato tutto bene e abbiamo avuto buoni risultati raccogliendo dati che ora andremo a esaminare – riferisce Galetta –. Abbiamo avuto oltre 50 automobilisti: tanti giovani, con i maschi in maggioranza in quanto forse più vicini al mondo dei motori, e tanti veterani dell’Autodromo". Già, come è nato il rapporto con i vertici del circuito? "Siamo stati noi a contattarli – racconta l’amministratore di Oraigo –. E loro hanno accettato subito, dimostrandosi curiosi ed entusiasti di poter fare qualcosa di molto diverso dalla normale attività del circuito. È una bella collaborazione che vogliamo ripetere anche in futuro".