Bologna - Quante saranno le liti che finiranno prima davanti a un mediatore e solo dopo, in caso di mancato accordo, nelle aule del tribunale? Numeri precisi non ce ne sono, ma un raffronto è possibile: basta infatti vedere i dati del ministero della Giustizia relativi al primo periodo di applicazione, prima della sospensione, dell’istituto della mediazione obbligatoria.

TRA MARZO 2011 e dicembre 2012 sono stati 128.433 i procedimenti di mediazione intentati in tutta Italia per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro. In questo caso le liti che hanno per oggetto il condominio sono state 11.624, con un valore medio di 5.000 euro a tentativo di concliazione. Leggermente superiori i numeri dei casi che avevano per oggetto locazioni e comodati: 19.618 per un valore medio di 7.148 euro ciascuno

PER SCORAGGIARE le assenze davanti al mediatore, o i rifiuti di trovare un accordo tra le parti, il governo ha reintrodotto il principio secondo il quale la mediazione non solo è obbligatoria prima di intentare una vera e propria causa civile, ma è anche «condizione di procedibilità» per le cause stesse. Tradotto: non si può in alcun modo fare una causa se prima non si è provata la strada della conciliazione. E questo vale, tra le altre cose, sopratutto per i contenziosi che hanno per oggetto il condominio.

PER QUANTO riguarda le spese, va precisato che, parcella dell’avvocato a parte (ma la mediazione è gratuita per i soggetti meno abbienti), tutti gli atti relativi al procedimento sono esenti dall’imposta di bollo e da ogni altra spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura e che l’eventuale verbale di accordo è esente dall’imposta di registro fino a un valore massimo di 50.000 euro.
In caso di successo della mediazione, poi, le parti avranno diritto a un credito d’imposta fino a un massimo di 500 euro per il pagamento delle indennità dovute all’organismo di mediazione. Credito che si riduce della metà in caso di insuccesso della conciliazione.

 

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