La siccità e la conseguente gravissima crisi idrica hanno moltiplicato le difficoltà per la scarsità di acqua uso irriguo e potabile. Nel Forlivese, chi tradizionalmente soffre di più è la valle del Tramazzo, la più distante da Ridracoli. La sindaca di Tredozio Simona Vietina ha chiesto infatti a Romagna Acque una sorta di ‘Ridracoli 2’, per potenziare l’acquedotto che serve i due paesi della valle, mentre il sindaco di Modigliana Jader Dardi ha chiesto un più fattibile invaso di 200mila metri cubi. Dardi ha inserito l’argomento nel prossimo consiglio comunale. Roberto Biondi, lei è modiglianese nonché vicepresidente di Romagna Acque, interverrete nella valle del Tramazzo? E in che modo? "Non siamo riusciti a organizzare un incontro insieme ai due sindaci perché hanno posizioni distinte. La valle del Tramazzo ha caratteristiche immodificabili che non consentono la realizzazione di un invaso della portata di Ridracoli: troppo stretta la valle, fiumi di bassa portata, un bacino di raccolta molto modesto". Insomma, non si può fare? "Un intervento di quel tipo sarebbe in controtendenza rispetto alla corretta ed economica gestione del trasporto dell’acqua verso l’acquedotto della Romagna, perché necessiterebbe di una condotta dall’invaso a valle di Modigliana, fino a Faenza". Da quando vi occupate del problema? "I primi studi sull’ipotesi di intervento in questa valle risalgono al 2018, integrati nel 2021 con ulteriori analisi del territorio. Lo stato dell’arte ci consente di dire che occorre una visione unica e autorevole sui bisogni reali dei nostri territori e soprattutto veloce, perché il cambiamento climatico con periodicità quinquennale vede l’acquedotto Tredozio-Modigliana in sofferenza". Quindi la miglior soluzione qual è? "La realizzazione di un lago di raccolta non nell’alveo fluviale ma scavato, costo 11 milioni di euro, che seppur di bassa cubatura garantirebbe il necessario fabbisogno, unitamente al potenziamento dell’acquedotto già esistente di Scarzana, a Tredozio, per i due comuni. Per questo nel piano interventi sono già stati preventivati lavori per 1,5 milioni di euro". Tempi di realizzazione? "Questo è un altro aspetto vantaggioso: la soluzione ‘lago a fossa’ non ha l’iter burocratico complesso del grande invaso, per il quale servono circa 25 anni, e può essere finanziato senza aumenti di tariffa oppure attraverso il Pnrr. Romagna Acque, che invece non finanzia le grandi dighe, sta valutando questa soluzione". Giancarlo Aulizio